Inflazione in aumento: Istat rivela +0,8% a gennaio, mentre prezzi alimentari accelerano
Corsa inarrestabile dei prezzi, dal latte all'olio di oliva. Il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori chiama il governo a convocare la filiera dall'agricoltura alla tavola per affrontare la sfida
Massimiliano Dona presidente dell'Unione Nazionale Consumatori
(AGR) Il mese di gennaio ha portato con sé un aumento significativo dell'inflazione, secondo i dati ufficiali rilasciati oggi dall'Istat. L'inflazione annua è salita al +0,8%, rispetto allo 0,6% del mese precedente. Questo incremento, sebbene possa sembrare modesto, ha evidenziato una tendenza preoccupante, con la corsa dei prezzi che sembra inarrestabile.
In particolare, i dati mostrano un aumento dello 0,3% sui prezzi di dicembre, con un allarme speciale per il settore alimentare. Nonostante alcuni prezzi siano già elevati, gli alimentari sono saliti dello 0,8% in un solo mese. Il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha dichiarato: "È inaccettabile che il latte fresco intero, costoso quanto un litro di benzina, aumenti dello 0,2% in un solo mese, e addirittura del +1,1% quello conservato. La situazione è ancor più critica per l'olio di oliva, già ai massimi storici e con un incremento del +2% in un solo mese e del +44,4% su base annua.
tabella rincari
"Dona ha sottolineato la necessità che il governo intervenga e convochi l'intera filiera, coinvolgendo agricoltori, produttori, distributori e consumatori. Egli ha richiamato l'attenzione sul fatto che, nonostante il ripristino del taglio dell'Irpef agricola per gli agricoltori, ulteriori agevolazioni sono necessarie.
"La catena che va dal campo alla tavola deve essere rappresentata in modo completo, con accordi di filiera simili a quelli non fatti con il Trimestre Anti-inflazione", ha affermato Dona.
Il presidente ha evidenziato come l'aumento dell'inflazione abbia un impatto diretto sulle famiglie italiane. Per una coppia con due figli, l'aumento del costo della vita a +0,8% significa un incremento di "soli" 181 euro su base annua, grazie al risparmio sulla voce Abitazione ed elettricità. Tuttavia, Dona ha evidenziato che 466 euro sono necessari solo per far fronte ai rincari del 5,8% di cibo e bevande, di cui 489 euro per il carrello della spesa.
Anche le famiglie con un solo figlio non sono esenti da questa pressione finanziaria aggiuntiva, con una spesa annua supplementare di 124 euro. Di questi, 423 euro sono destinati a cibo e bevande, e 445 euro sono per beni alimentari e per la cura della casa e della persona. In media, per una famiglia, sono necessari 335 euro in più per coprire le spese alimentari.
Massimiliano Dona ha concluso sottolineando che il peso maggiore ricade sulle famiglie numerose con più di 3 figli, che devono affrontare una spesa aggiuntiva di 213 euro, di cui 554 euro sono dedicati a nutrirsi e dissetarsi.
In questo contesto di inflazione crescente, il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori ha urgato il governo ad adottare misure concrete per mitigare l'impatto economico sulle famiglie italiane, puntando su agevolazioni fiscali e interventi mirati nella filiera alimentare.