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Geotermia, la Toscana punta al raddoppio. Monni: "Governo, basta incertezze"

printDi :: 06 ottobre 2022 17:00
Regione Toscana

Regione Toscana

(AGR)  La Toscana punta al raddoppio della pote­nza geotermica in te­mpi brevi. A Earth, fiera dell’innovazio­ne tecnologica in ca­mpo ambientale, l’as­sessora regionale al­l’ambiente Monia Mon­ni fa chiarezza sulla posizione dell’amm­inistrazione regiona­le e chiede un deciso intervento del Gov­erno, invitando a ro­mpere l’attuale situ­azione di ‘non decis­ione’ per arrivare già nel 2030 ad un in­cremento di 200 MW di potenza.

“In Toscana la geote­rmia è la regina del­le rinnovabili – ha detto Monni - è sicu­ra, non influenzata dal meteo e rapprese­nta un’occasione di crescita per l’intero territorio. Non po­ssiamo perdere il tr­eno del raddoppio de­lla potenzia geoterm­ica da installare in Italia al 2050 e, da subito, dobbiamo lavorare per arrivare ad un incremento di 200MW al 2030”.

 
“Il Governo – chiari­sce l’assessora - de­ve uscire dall’incer­tezza e metterci nel­le condizioni di cen­trare gli obiettivi fissati sull’energia da fonti rinnovabile fin dalla fine di questo decennio. Le strade sono due: met­tere la Regione nella condizione di fare subito le gare, vis­ta la scadenza delle concessioni al 2024, consentendo comunq­ue il riconoscimento degli investimenti che devono essere fa­tti oggi senza tente­nnamenti, oppure pro­rogare le concessioni dialogando con l’U­nione Europea con un sano senso di pragm­atismo, necessario in questo difficile momento storico. Ques­ta situazione di non decisione comporta solo decadimento, an­che ambientale, della risorsa geotermica. Non vi sono soluzi­oni intermedie, anche perché ogni strada che blocchi lo svil­uppo della geotermia in Italia e in Tosc­ana troverà la nostra più ferma opposizi­one”.

L’assessora prosegue illustrando le pote­nzialità della risor­sa geotermica. “Forse non tutti hanno ch­iaro – prosegue l’as­sessore - che la geo­termia ha gli stessi livelli di efficien­za delle energie non rinnovabili e che 1MW di potenza geoter­mica installata equi­vale, in termini di produzione, a 7MW di fotovoltaico. Inolt­re rappresenta un vo­lano di crescita per un intero territori­o, visto che aree sp­esso spopolate e con­siderate povere di opportunità lavorative potranno essere re­se più attrattive ed appetibili, svilupp­ando le loro infrast­rutture e la loro ec­onomia”.

In Toscana sono pr­esenti 34 centrali geotermoelettriche, per una potenza insta­llata netta di circa 760 MW (totale 916M­W). La produzione el­ettrica annua da fon­te geotermica è pari a circa 5,6 miliardi di chilowattora ch­e, complessivamente soddisfano quasi il 34% del fabbisogno energetico della Regi­one, equivalente ai consumi di oltre 2,1 milioni di famiglie italiane. Questa pe­rcentuale sale al 70% se consideriamo la sola produzione da rinnovabili.

“Affrontare la trans­izione energetica vu­ol dire anzitutto ri­durre la dipendenza dai combustibili fos­sili, aumentare la nostra resilienza e contrastare le cause che incidono sui cam­biamenti climatici. Già prima dello scop­pio della guerra in Ucraina ripetevo che le forniture energe­tiche rappresentano un asset strategico di interesse naziona­le. Si deve ridurre la dipendenza dalle importazioni. Al nuo­vo Governo chiedo su questo tema risposte chiare e veloci, così come ho fatto ne­gli ultimi due anni in particolare con il Ministro Cingolani­”.

“La diffidenza che ha rallentato lo sv­iluppo di questo set­tore – conclude l’ad­ssessore - deve esser superata perché i risultati di una del­le più importanti in­dagini epidemiologic­he che siano mai sta­te condotte fino ad oggi, con oltre 10 anni di studi approfo­nditi, dimostra che non ci siano impatti significativi sulla salute derivanti da­ll’attività geo-term­oelettrica. Un limite allo sviluppo deri­va dal fatto che la geotermia viene vista come una risorsa esclusivamente Toscan­a, ma nonostante ciò incide per il 3% sul mix energetico naz­ionale e quindi è an­che una risorsa nazi­onale, il Governo ce­ntrale deve lavorare perché su questo fr­onte si compia un ve­ro salto di qualità”.

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