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Archeoclub d’Italia un link tra cultura archeologica e cultura naturalistica

Santanastasio: “In quest’ottica Ercolano rappresenta una realtà importante per noi”.Barbi (Pres. Sezione Ercolano) : “Vogliamo rappresentare un link con il Parco Nazionale del Vesuvio”.

printDi :: 12 marzo 2021 21:39
Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub Italia

Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub Italia

(AGR) “Ercolano rappresenta una realtà davvero importante per Archeoclub d’Italia. Sta aumentando nell’opinione pubblica l’interesse per i Beni Culturali e abbiamo registrato nell’ultima campagna di iscrizioni un incremento del 10%.  Ad esempio abbiamo sedi che stanno nascendo proprio dall’entusiasmo maturato anche tra i giovani. Questa sera altro ed importante WeBinar sul restauro in ambiente antico”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub Italia.

Natura ed archeologia insieme ed il modello partirà proprio da Ercolano.

 
Mariano Barbi, Presidente Archeoclub d’Italia sezione Ercolano

Mariano Barbi, Presidente Archeoclub d’Italia sezione Ercolano

“Riteniamo che la nostra presenza possa essere di stimolo - ha affermato Mariano Barbi, Presidente Archeoclub d’Italia sezione Ercolano - sia per quanto riguarda lo sviluppo della conoscenza degli scavi di Ercolano anche se già affermati a livello internazionale e sia per rappresentare un link con il Parco Nazionale del Vesuvio”. 

Alle ore 18 proseguirà il ciclo di WeBinar promosso da Archeoclub d’Italia.

“Restauro del Paesaggio Antico” con Federico Boccalaro, Consigliere Nazionale di Archeoclub d’Italia ed ingegnere per l’ambiente; Ilaria Rossi Doria, architetto  del paesaggio che si soffermerà sull’interazione tra beni culturali e vegetazione: il caso del restauro delle mura di Ninfa;  Gianluigi Pirrera (ingegnere naturalistico)  e  Vera Greco, architetto esperto nella tutela dei beni culturali e del paesaggio che parleranno di  “Restauro archeonaturalistico  nel Parco Archeologico di Cava d’Ispica e Camarina, e lungo la “Traversale Sicula”; oltre agli interventi realizzati vengono esaminate alcune interferenze antropiche che necessitano interventi di restauro del paesaggio antico”.

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