Ardea, in manette 45enne per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della compagna
I Carabinieri hanno convinto la donna a presentarsi in caserma per denunciare i fatti ed è emersa una lunga serie di condotte persecutorie e aggressioni fisiche e psicologiche, che spesso sfociavano in violenze sessuali. L'uomo l'aveva anche colpita con una bottiglia provocandogli danni alla vista
Carabinieri stazione Anzio
(AGR) I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un 45enne romeno, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.
Nei giorni scorsi, l’uomo si era presentato in caserma per denunciare la scomparsa della compagna, una 54enne italiana, che da circa una settimana non faceva rientro a casa. Inizialmente l’uomo non era preoccupato, atteso che la donna era solita allontanarsi per qualche giorno, ma dopo una settimana aveva deciso di denunciare l’accaduto.
I Carabinieri hanno convinto la donna a presentarsi in caserma per denunciare i fatti e dalla sua querela è emersa una lunga serie di condotte persecutorie e aggressioni fisiche e psicologiche, che spesso sfociavano anche in violenze sessuali, mai denunciate prima e mai refertate presso nessun pronto soccorso. Durante uno degli episodi più gravi, l’uomo l’aveva colpita al volto con una bottiglia di vetro, con una violenza tale da provocargli seri danni alla vista dell’occhio destro.
Al termine della denuncia, la vittima ha rifiutato il collocamento presso una struttura protetta ed ha preferito trasferirsi dalla sorella.
Vista la gravità delle vicende e i gravi indizi di colpevolezza raccolti dai Carabinieri della Tenenza di Ardea, la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare nei confronti dell’indagato che è stato arrestato e accompagnato presso il proprio domicilio.
Si precisa che, considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, l’indagato deve considerarsi innocente fino ad eventuale sentenza definitiva.