Il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale restituisce la “Madonna con Bambino” di Lastra a Signa
L'opera torna alla Chiesa di San Pietro a Malmantile dopo un’assenza di 40 anni
Carabinieri-Comando provinciale di Firenze Il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale restituisce la “Madonna con Bambino” di Lastra a Signa
(AGR) Il 9 luglio 2021 alle ore 10:30, presso la Chiesa di San Pietro a Malmantile a Lastra a Signa (FI), il Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, ha riconsegnato al Parroco di San Pietro a Malmantile, Don Stefano Pieralli, il dipinto a olio su tela raffigurante “Madonna con Bambino”, delle dimensioni di 69,5x43 cm e risalente al XVIII secolo, trafugato tra il 2 e il 3 marzo 1981 dalla Chiesa Santi Maria e Lorenzo (fraz. Marliano di Lastra a Signa).
La cerimonia si è svolta alla presenza del Sindaco di Lastra a Signa (FI), Sig.ra Angela Bagni, e del Vicedirettore dell’Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Firenze, Diac. Alessandro Bicchi.
Da un’indagine ravvicinata e sulla scorta della scansione ottenuta si è potuto constatare che la veste più accollata della foto di catalogo era il frutto di una ridipintura: nel dipinto sequestrato il colore dell’incarnato appare più abraso in corrispondenza della ridipintura asportata e in fluorescenza UV appaiono diversi ritocchi che seguono l’impronta del colore rimosso. Parallelamente nella foto di Catalogo si può individuare la linea della bordatura dorata originale sotto la ridipintura. In ingrandimento sono state identificate diverse piccole alterazioni (depositi concrezionati o risarcimenti di piccole lacune) esattamente coincidenti tra la foto di Catalogo e il dipinto sequestrato.
Esemplificative sono ad esempio quelle sul volto del Bambino, specie se confrontati con ripresa in U.V., ma riscontrabili anche in diverse altre aree dell’intero dipinto”.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, hanno appurato che l’opera era stata oggetto di una compravendita nella provincia di Arezzo almeno vent’anni prima.
Il dipinto, che era stato trafugato insieme ad altri beni ecclesiastici (candelieri, calici e un crocifisso), dopo la cerimonia ufficiale di riconsegna potrà essere finalmente restituito alla comunità.
Foto da comunicato
Carabinieri-Comando provinciale di Firenze
Tratto da Met - http://met.cittametropolitana.fi.it/