Arrestato cittadino tunisino per gli scontri durante la manifestazione pro-Palestina a Roma
La Polizia di Stato ha arrestato un 41enne tunisino coinvolto nei violenti scontri del 5 ottobre durante la manifestazione a sostegno del popolo palestinese a Roma. L'uomo è stato identificato grazie alle indagini della Digos e posto in custodia cautelare a Regina Coeli
Arresto cittadino tunisino per scontri alla manifestazione pro-Palestina a Roma
(AGR) Nella giornata di ieri, 17 ottobre, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 41 anni (D.T.), al termine delle indagini condotte dalla Digos di Roma sotto la direzione della Procura della Repubblica locale. L'arresto è scaturito dagli episodi di violenza registrati durante la manifestazione nazionale a sostegno del popolo palestinese, svoltasi lo scorso 5 ottobre in piazzale Ostiense, nonostante il divieto ufficiale imposto dal Questore di Roma.
Le attività investigative hanno fornito elementi gravi e concordanti che hanno portato il Giudice per le indagini preliminari a disporre la custodia cautelare in carcere per l'uomo, ritenuto responsabile del reato di "resistenza a pubblico ufficiale aggravato perché commesso da più di dieci persone riunite". L'arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Regina Coeli.
Durante la manifestazione, il cittadino tunisino, insieme a un gruppo di circa cinquanta persone, ha partecipato agli scontri contro le forze dell'ordine. Con volto coperto e casco nero, è stato visto lanciare oggetti contundenti, posizionandosi strategicamente alle spalle dei reparti delle forze dell'ordine, impegnandoli così su due fronti.
L'individuo, privo di fissa dimora e solito dormire in strutture di fortuna, è stato rintracciato grazie a un'attenta attività di osservazione, controllo e pedinamento svolta dagli agenti specializzati della Digos di Roma. Le indagini hanno inoltre evidenziato la sua natura violenta e i numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la personalità dello Stato e un'accusa di tentato omicidio.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.