Carabinieri, in manette i "caporali" della pubblicità
I lavoratori che distribuivano volantini di note catene commerciali nazionali e internazionali per 12-13 ore di lavoro giornaliere nelle province della Toscana con una retribuzione che non superava i trenta euro, dovevano dare una parte ai datori di lavoro


Carabinieri, in manette i "caporali" della pubblicità
(AGR) I Carabinieri del Comando per la Tutela del Lavoro e dei comandi provinciali di Firenze, Prato e Pistoia hanno eseguito undici misure cautelari personali (sei in carcere, una agli arresti domiciliari, quattro obblighi di dimora) emesse dal GIP del Tribunale di Firenze, su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603bis, c. 1,2,3,4 C.P.).

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Carabinieri del Comando per la Tutela del Lavoro
Le indagini, di tipo tradizionale e patrimoniale, svolte dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Firenze sulla base di una segnalazione di quella Prefettura -che aveva rilevato anomalie in una richiesta di protezione internazionale da parte di un cittadino straniero ospitato presso il Centro Accoglienza Speciale (C.A.S.) di Scandicci (FI)- hanno documentato lo sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno, di circa ottanta lavoratori extracomunitari, prevalentemente africani, da parte dei gestori delle suddette società.

Carabinieri, in manette i "caporali" della pubblicità
In particolare, venivano accertate le modalità con le quali i medesimi, in assenza delle minime condizioni di tutela della salute, igiene e sicurezza, costringevano i lavoratori a distribuire volantini pubblicitari di note catene commerciali nazionali e internazionali per 12-13 ore di lavoro giornaliere in quasi tutte le province della Toscana con una retribuzione che non superava i trenta euro, parte dei quali veniva trattenuta dai caporali delle società indagate che controllavano i lavoratori anche con dispositivi elettronici di tracciamento e positioning.
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Fra i destinatari dei provvedimenti figurano un ospite del C.A.S. di Campi Bisenzio (FI), e uno della struttura Caritas di Sesto Fiorentino (FI); altri due erano già ospitati presso le strutture degli S.P.R.A.R. (Sistemi di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Scandicci e Campi Bisenzio, all'interno delle quali venivano svolte parte delle condotte illecite contestate nei provvedimenti de quo.