Ostia, padre ai domiciliari fa arrestare il figlio 18enne per spaccio, ad Acilia preso pusher con 100 gr. di cocaina
L’uomo, romano di 50 anni, già ristretto agli arresti domiciliari per pregressi reati, ha segnalato alla Centrale Operativa dei Carabinieri l’attività di spaccio del figlio. I Carabinieri dopo la segnalazione hanno raggiunto l’abitazione dei due e nella camera del ragazzo è stato trovata la droga
Carabinieri Ostia droga sequestrata
(AGR) Nelle ultime ore, i Carabinieri della Compagnia di Roma Ostia hanno arrestato, in due distinte attività antidroga, due romani di 18 e 36 anni, entrambi già noti, gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e solo per il 36enne, anche del reato di detenzione di arma clandestina.
Il primo arresto è stato effettuato nel corso di un controllo alla circolazione stradale. In particolare, i Carabinieri della Stazione di Roma Acilia nel corso del controllo di un veicolo sospetto con a bordo il 36enne, a seguito della perquisizione personale e veicolare hanno rinvenuto, dapprima 7 dosi di cocaina e successivamente altri 20 grammi della medesima sostanza occultati sulla persona. I militari insospettiti dal quantitativo di sostanza rinvenuta, e dopo aver scoperto l’esistenza del domicilio in uso all’uomo – che aveva sviato i controlli dichiarandone inizialmente un altro – hanno raggiunto l’abitazione e hanno quindi effettuato una perquisizione, rinvenendo ulteriori 100 g di cocaina, di cui 44 suddivisi in 74 dosi, ma anche una pistola, cal. 6,35, con matricola abrasa e relativo munizionamento, con ben 52 colpi. Sempre nel corso della perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto diverso materiale utile a confezionare e pesare lo stupefacente nonché appunti manoscritti, che dimostrano l’attività di spaccio e una ingente somma di denaro in contante. Tutto materiale è stato sequestrato e il 36enne, al termine delle formalità di rito è stato arrestato e condotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari. Al termine dell’udienza di convalida, è stato associato presso il carcere su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Roma.
Si precisa che, considerato lo stato del procedimento – indagini preliminari – gli indagati deve considerarsi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.