Ostia, "Samaritani di speranza", alla Basilica Regina Pacis un centro di ascolto ed assistenza per le persone fragili
Inaugurato domenica 19 maggio alla presenza del vescovo Mons. Benoni Ambarus e dell'assessore regionale Maselli il Centro di Carità può dare risposte concrete ad una serie di problematiche sociali, offrendo una serie di servizi di base: pasti caldi, ricoveri temporanei, cure mediche di base
Inaugurazione dell'iniziativa alla Regina Pacis
(AGR) Un centro di ascolto, un luogo sicuro dove andare e dove rivolgersi per ogni tipo di bisogno, riservato alle persone fragili. E’ stato inaugurato domenica 19 maggio nel centro di Ostia, presso la Basilica S. Maria Regina Pacis, il centro denominato “Samaritani di speranza”, voluto da Mons. Benoni Ambarus, vescovo ausiliario della Diocesi di Roma per la carità e la salute, da Francesca Milito Direttore Generale Asl rm 3, l’assessore regionale ai servizi sociali Massimiliano Maselli, accompagnato dalla consigliera Chiara Iannarelli, il dr. Roberto Morello primario del Grassi di Otorinolaringoiatria, dal parroco di Regina Pacis, padre Giovanni Vincenzo Patanè. Un’iniziativa coraggiosa che dovrà essere conosciuta e dovrà conquistarsi la fiducia dei senza fissa dimora, schivi da qualsiasi tipo di rapporto, sarà necessario tempo ed impegno costante.
“Nella società attuale i poveri sono così poveri, anche dal punto di vista culturale e di informazioni che non riescono neanche a chiedere delle semplici cure - ha dichiarato a Romasette.it il vescovo Benoni Ambarus . -È necessario creare percorsi di giustizia sociale, ossia trovare percorsi ad hoc e sicuri per i tanti bisognosi”. La nuova struttura, che è stata installata all’interno dell’area della Basilica, un casotto al quale si può accedere da via Cardinal Ginnasi, che può ospitare una scrivania e materiale da ufficio, sarà fruibile un giorno a settimana, il venerdì e sarà gestita dal volontariato. Tra i medici ha dato la sua disponibilità ad operare da volontario anche Mario Falconi, presidente del X Municipio.
I centri di carità, infatti, possono affrontare e dare risposte concrete ad una serie di problemi sociali, tra cui la povertà e l’assistenza ai senza fissa dimora, ai quali possono offrire una serie di servizi, quali: pasti caldi, ricoveri temporanei, cure mediche di base, capi d’abbigliamento, supporto psicologico, nuove risorse e sostegno per la vita quotidiana. “I medici a titolo gratuito daranno il loro contributo per aiutare quanti lo richiederanno – ha aggiunto la dr.ssa Milito, direttore generale della Asl Roma 3, che ha aderito con entusiasmo all’iniziativa – sarà necessario creare un’offerta sanitaria anche per questo tipo di esigenze e questa di Ostia potrebbe essere un utile punto di partenza”.