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Roma, al via i lavori di restauro di palazzo Venezia ad opera della Metro C

Ha preso avvio oggi il cantiere di restauro del piano nobile di Palazzo Venezia nell’ambito dei lavori di realizzazione della stazione “Venezia” della linea C della metropolitana di Roma. Garantita l’apertura al pubblico anche con un programma di visite guidate ad hoc realizzate sul cantiere stesso

printDi :: 14 ottobre 2024 22:54
alcune immagini dell'appartamento Barbo di Palazzo Venezia

alcune immagini dell'appartamento Barbo di Palazzo Venezia

(AGR) Si è inaugurato oggi, nell’ambito dei lavori di realizzazione della linea C della metropolitana di Roma, l'apertura del cantiere di restauro del piano nobile di Palazzo Venezia.L’intervento, eseguito preliminarmente e contestualmente alle operazioni di consolidamento strutturale e messa in sicurezza dell’edificio, prende avvio a seguito di un’accurata campagna di indagini conoscitive al fine di indagare lo stato conservativo degli apparati decorativi (soffitti, pavimenti e dipinti parietali) del primo piano rivolto su Piazza Venezia e su via del Plebiscito.

In una prima fase il cantiere interesserà l’Appartamento Barbo - le sette sale private del cardinale veneziano Pietro Barbo, divenuto pontefice con il nome di Paolo II, in cui era custodita, fra l’altro, la sua celebre collezione di glittica, numismatica e oreficeria – per poi estendersi alle Sale Monumentali e all’Appartamento Cibo, preziosa residenza di cardinali posta lungo l’antica via Papale, l’odierna via del Plebiscito.

 
Per l’intera durata dei lavori il VIVE garantirà la piena fruizione del piano nobile di Palazzo Venezia da parte del pubblico che potrà continuare a godere del fascino di uno dei capolavori del Rinascimento ripercorrendo la storia del suo committente, Pietro Barbo, nonché a scoprire un patrimonio di arte e cultura unico al mondo.

A dare l’avvio dei lavori oggi, il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, diretto da Edith Gabrielli, la Commissaria Straordinaria del Governo architetto Maria Lucia Conti, Roma Metropolitane Srl con il Rup Ing. Andrea Sciotti e Metro C S.C.p.A con l’Amministratore Delegato Ing. Fabrizio Paolo Di Paola.

“Oggi a Palazzo Venezia prende il via un imponente cantiere che coinvolgerà il piano nobile del Palazzo stesso. Grazie alla collaborazione e alla sensibilità di tutte le parti coinvolte, a cominciare da MetroC, l’iniziativa prevede non solo un intervento di consolidamento bensì una mirata attività di restauro, in linea con le direttive metodologiche del Ministero della Cultura e, ancor prima, della grande tradizione italiana. Palazzo Venezia ne uscirà più forte ed ancora più fruibile, soprattutto grazie alla rinnovata leggibilità dei suoi apparati decorativi”, dichiara Edith Gabrielli, Direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia.

In linea con il continuo e proficuo dialogo che il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia preserva da sempre con la propria comunità, il cantiere di restauro è stato concepito come un cantiere “aperto”; in tal modo cittadini e turisti potranno osservare gli operatori dal vivo prendendo parte alle visite guidate che saranno organizzate ad hoc durante tutto il periodo dei lavori che termineranno alla fine del 2025.

Il “dialogo” con il pubblico prosegue anche all’esterno dell’edificio; per la parte di Palazzo Venezia interessata dai lavori di consolidamento strutturale, sul lato di piazza Venezia e via del Plebiscito, è stato previsto l’allestimento di ponteggi che raccontano gli interni del Palazzo.

L’avvio del cantiere consente al VIVE di proseguire nella realizzazione del nuovo percorso stabile di visita, centrato sul cosiddetto Fatto in Italia. Curato per la parte museologica da Edith Gabrielli e la museografica dal noto architetto Michele De Lucchi, il progetto coinvolge tutto il piano nobile del palazzo, comprese proprio le sale tra piazza Venezia e via del Plebiscito, ora vuote. Il pubblico potrà ammirare di nuovo centinaia fra quadri, sculture, ceramiche, armi, mobili, gioielli, tessuti e altri esempi di arti applicate, o decorative, la maggior parte dei quali, ad oggi, confinati nei depositi.

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