Roma, arrestati i presunti autori dell'omicidio di Ponte di Nona, sarebbero un 24enne rumeno ed un 23enne peruviano
La Squadra Mobile di Roma ha eseguito l'ordinanza di arresto. I due erano a bordo di una 500 rossa dalla quale sono partiti 9 colpi di pistola ed un proiettile ha colpito Caterina Ciurleo, poi deceduta in ospedale. La vittima secondo gli accertamenti della polizia non era il bersaglio dell'agguato
(AGR) Gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Roma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica capitolina, ieri pomeriggio hanno eseguito l’Ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un ventiquattrenne di origini rumene e di un ventitreenne di origini peruviane, gravemente indiziati della commissione dell’omicidio di Caterina Ciurleo, avvenuto lo scorso 23 maggio a Roma, in via Don Primo Mazzolari, zona Ponte di Nona.
La Ciurleo, ottantunenne, nel pomeriggio di quel giorno, mentre era all’interno dell’automobile di una sua amica, era stata colpita da un proiettile calibro 9 esploso dagli occupanti di una Fiat 500 rossa che si era affiancata, percorrendo un tratto della carreggiata contromano, alla macchina sulla quale viaggiava la vittima. A causa delle ferite riportate la donna decedeva al Policlinico Tor Vergata la mattina successiva.
Ricostruita compiutamente la dinamica dell’evento, grazie anche all’acquisizione e all’analisi di svariate ore di sistemi di videosorveglianza della zona, è stato possibile raccogliere gravi indizi in merito alla commissione dell’omicidio da parte dei presunti autori, individuati come gli occupanti della Fiat 500 rossa dalla quale erano stati esplosi i proiettili fatali alla Ciurleo.Sono in corso ulteriori accertamenti.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva. Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.