Roma, due misure cautelari per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in un locale pubblico
I due indagati secondo le indagini avrebbero sfruttato, favorito e tollerato la prostituzione di molteplici persone di sesso femminile all’interno di un'esercizio pubblico mediante l’accoglimento della clientela, l’indirizzamento alle prostitute efornendo locali separati
(AGR) Ai fini di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito per la rilevanza dei fatti, nel rispetto dei diritti degli indagati e dei terzi coinvolti, si comunica che a seguito delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Roma – personale della Sezione di PG Aliquota Polizia di Stato in cooperazione con i finanzieri del Comando Provinciale di Roma e con la Sezione di Pg Aliquota Guardia di Finanza, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone (di cui 1 in carcere, 1 con divieto di dimora nel comune di Roma), e decreto di sequestro preventivo per il reato di concorso in sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del locale Tribunale, costituisce l’epilogo delle indagini nel cui ambito sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, i quali avrebbero sfruttato, favorito e tollerato la prostituzione di molteplici persone di sesso femminile all’interno di un'esercizio pubblico, sottoposto a sequestro, mediante l’accoglimento della clientela, l’indirizzamento alle prostitute e mettendo a disposizione di clienti e prostitute locali separati spazi riservati per il compimento di atti sessuali a pagamento.
È doveroso sottolineare che le misure cautelari sono state disposte nell’ambito della fase delle indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
L’odierna operazione testimonia il costante impegno della Procura della Repubblica di Roma, con il supporto della Polizia di Stato, orientato al contrasto dei reati contro la persona.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.