Roma, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno denunciato 62 persone per ricettazione, contraffazione e scavi clandestini
Le attività di polizia giudiziaria per i 2023 hanno consentito di recuperare e sequestrare 773 beni, di cui 13 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 517 reperti archeologici e 243 opere d’arte contraffatte, per un valore economico complessivo stimato in circa € 333.000 per i beni culturali
Carabinieri aree controllate per scavi abusivi dal Nucleo TPC
(AGR) Nell’anno 2023, l’attenzione verso i fenomeni criminosi nel settore del patrimonio culturale ha notevolmente impegnato i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, soprattutto nel perseguimento di associazioni a delinquere attive nel campo della contraffazione di opere d’arte finalizzata al riciclaggio e al traffico illecito.
Rispetto all’anno 2022, oltre a rilevare un complessivo aumento dei fenomeni criminosi in danno del patrimonio culturale (furto, ricettazione, scavi clandestini, contraffazione di opere d’arte e danneggiamento), esponenziale è stato anche l’incremento delle compravendite tramite e-commerce di beni culturali con provenienza illecita.
· controlli ad aree archeologiche: 13;
· controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali: 19;
· controlli ad esercizi antiquariali, commerciali e vari: 35;
· controlli a mercati e fiere antiquariali: 1;
· beni sottoposti ad accertamento fotografico in Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti: 383.
L’impegno del controllo sul territorio di propria competenza, costituito dalla regione del Lazio, ha visto il supporto e la collaborazione delle Soprintendenze competenti, delle direzioni delle strutture museali nonché l’ausilio delle componenti speciali dell’Arma dei Carabinieri, in particolare il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri e l’Aliquota Subacquea, con i quali notevole incremento è stato dato al monitoraggio delle innumerevoli aree archeologiche (anche sommerse) presenti. Grazie ai sorvoli effettuati su vaste zone, si è potuto individuare e monitorare il fenomeno degli scavi clandestini, rinvenendone alcuni nella necropoli di Cerveteri.
Fondamentale è stato il supporto fornito dal RAC per il monitoraggio delle aree laziali colpite dal sisma nell’agosto del 2016, in particolare le località di Accumoli e Amatrice, nel reatino, ove è in atto il processo di ricostruzione.
Sul piano repressivo, i Carabinieri del Nucleo TPC di Roma hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria 62 persone, per delitti commessi contro il patrimonio culturale, in prevalenza ricettazione di opere di provenienza illecita e contraffazione di dipinti di arte moderna e contemporanea, oltre che per scavi clandestini. Si segnala in particolare, il perseguimento di 3 associazioni a delinquere per reati dello specifico settore, comprendenti un totale di 16 persone associate.
Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 773 beni, di cui 13 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 517 reperti archeologici e 243 opere d’arte contraffatte, per un valore economico complessivo stimato in circa € 333.000 per i beni culturali e di € 1.220.000 per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come autentici.
Tra i risultati più significativi dell’attività di polizia giudiziaria condotta, si segnalano:
Il sequestro di n. 9 monete di interesse archeologico depredate dai siti archeologici del territorio croato, rivenute presso l’abitazione di un collezionista toscano, con conseguente restituzione l’Ambasciata di Croazia in Italia, alla presenza dell’Ambasciatore di Croazia in Italia, Jasen Mesic e del Consigliere diplomatico Tamara Perisic;
Il recupero di un dipinto, olio su tela (73x53) raffigurante una Madonna, risalente al XVII/XVIII secolo, oggetto di furto consumato in danno del convento delle Suore Clarisse di Ferentino (FR), denunciato nel 2001, con conseguente restituzione al convento Suore Francescane Missionarie d’Egitto, alla presenza del Vicario Generale Mons. Giovanni Di Stefan, lo scorso 14 giugno 2023;
il sequestro, e successiva restituzione, di tre importanti manoscritti antichi di elevato interesse culturale, asportati illecitamente dall’Archivio Diocesano della Diocesi di Sabina-Poggio Mirteto, databili tra il 1400 ed il 1700, individuati presso le abitazioni di un ex commerciante di libri antichi della capitale e di un privato cittadino residente in Firenze che aveva acquistato uno dei tre volumi su un noto sito di e-commerce. Di fondamentale supporto alle investigazioni si sono rivelati gli elementi descrittivi e fotografici presenti nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, ove sono confluiti i documenti prodotti in sede di denuncia e le immagini relative ai beni rubati.
il recupero di un’antica collana composta da pietre semipreziose in vetro, pasta di cristallo e ambra, risalenti al I sec. a.C. – III sec. d.C., depredate dai siti archeologici ucraini ed in particolare nelle necropoli ubicate in quel territorio, come il cimitero della tarda scita Chervonyi Maiak, individuato presso l’abitazione di un collezionista toscano, nell’ambito di perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze. Il dissequestro del manufatto, importante testimonianza delle origini e dell’identità del popolo Ucraino, di comprovato interesse storico culturale, disposto dal Tribunale di Firenze con sentenza del 14.10.2022, divenuta irrevocabile il 28.02.2023, ha permesso la restituzione dell’antico monile, che verrà ricondotto in patria ove potrà essere oggetto di studio e fruizione da parte del pubblico.