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Roma, in manette il "re" delle truffe dei Rolex

L'uomo, 50 anni, contattato il venditore è presentato all’appuntamento con un assegno circolare dell’importo di 7.400 euro, corrispondete alla somma pattuita, il venditore versava l'assegno. Dopo scopriva che il titolo era privo di copertura e le generalità dell'acquirente erano di un estraneo.

printDi :: 06 dicembre 2024 13:08
Roma, in manette il re delle truffe dei Rolex

(AGR) Gli operatori della Polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere del G.I.P. presso il Tribunale di Velletri, hanno tratto in arresto un cinquantenne pluripregiudicato, per i reati di truffa ed indebito utilizzo di documenti di identità falsi.

L’uomo, rintracciato a Napoli, era già conosciuto alle Forze dell’Ordine per essersi distinto nel mettere a segno truffe ingegnose, con le quali era riuscito, negli anni, a impossessarsi di orologi di pregio e di beni di valore, spacciandosi nelle compravendite online come un facoltoso acquirente.

 
Le indagini, condotte dagli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Roma, hanno preso avvio dalla querela sporta da un cittadino italiano, appassionato di orologeria e “caduto nella trappola”  dopo aver inserito, su un portale online, l’annuncio di vendita di un prezioso orologio.

Il sedicente acquirente, dopo aver convinto la vittima a concludere l’affare di persona, si è presentato all’appuntamento con un assegno circolare dell’importo di 7.400 euro, corrispondete alla somma pattuita; il venditore, dopo aver depositato il titolo presso il proprio istituto bancario, concludeva la compravendita consegnando l’orologio.

Solo dopo alcuni giorni il venditore appurava, tramite il proprio istituto di credito, che l’assegno circolare depositato era contraffatto, privo di copertura e che anche il documento d’identità, esibito in banca dall’acquirente per concludere la transazione, risultava contraffatto e riportante le generalità di un terzo soggetto estraneo alla vicenda.

L’odierno arrestato è da ritenersi innocente sino a sentenza definitiva.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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