Roma, intervista con il Comandante della "Vespucci": Così abbiamo doppiato Capo Horn
C.V. Giuseppe Lai: Abbiamo avuto una finestra favorevole per attraversare gli stretti canali della Terra del Fuoco, partendo da Punta Arenas sullo Stretto di Magellano.L’unica possibilità, sfruttando le rotte possibili alle caratteristiche della nave erano di avere i venti provenienti da ovest a est
(AGR) di Gianni Loperfido
In collegamento esclusivo con Nave Vespucci riportiamo di seguito l’intervista “live” del giornalista Gianni Loperfido dal Circolo ufficiali della M.M.I. a Roma, al comandante di Nave Vespucci C.V. Giuseppe Lai in navigazione in Cile verso Valparaiso, dopo aver doppiato Capo Horn, nel suo “Giro del Mondo 2023-2025.
Risposta: Grazie per l’opportunità che ci date ed essere lì tra voi a Roma. Ora stiamo procedendo verso Valparaiso dove è previsto l’arrivo per il giorno 28 aprile. In questo momento ci troviamo in Baja Conception alla fonda restando ridossati qualche giorno per attendere tempi meteo migliori.
D: Qui per noi, però, è d’obbligo una domanda particolare, perché nel precedente collegamento di qualche mese fa, nella manifestazione e nella mostra “La Nave Vespucci a Latina” le auguravamo che la Nave potesse doppiare Capo Horn e, finalmente, lei con il suo equipaggio è riuscito a fare questa storica impresa dopo 93 anni di vita di mare del Vespucci. Per questo volevo chiederle quando avete deciso e come avete potuto accorgervi che era possibile farlo?
R: Diciamo che ci sono stati una serie di segnali positivi nelle previsioni del tempo che indicavano un’alta pressione. Abbiamo avuto una “finestra” favorevole, non proprio di bel tempo ma condizioni meno brutte del solito per attraversare gli stretti canali della Terra del Fuoco, partendo da Punta Arenas sullo Stretto di Magellano. Quindi l’unica possibilità, sfruttando le rotte possibili alle caratteristiche del Vespucci, che è una nave che non può andare controvento e di bolina, erano quelle di avere i venti provenienti da ovest a est, che spirano dal Pacifico all’Atlantico. Così ci siamo infilati, fondamentalmente, tra una perturbazione che andava via e una perturbazione che arrivava e dalla Baia Cook, che è una delle uscite all’interno dei canali patagonici, ci siamo “invelati” e abbiamo passato Capo Horn! E uno dei motivi per averlo fatto di notte è stato di approfittare di questa unica finestra temporale che avevamo a disposizione e l’abbiamo sfruttata. Un grande lavoro di squadra con un grande team di cui siamo tutti fieri.
D: Per questo, seguendo il vostro percorso segnato dalla traccia satellitare, una volta giunti a Punta Arenas, mai avremmo pensato che avreste potuto affrontare Capo Horn entrando da est ad ovest nel Pacifico ma, quali sarebbero stati i motivi e le condizioni “impossibili” che avreste potuto incontrare dal farvi desistere e rinunciare al passaggio…?
R: Sicuramente la sicurezza degli uomini e della nave viene prima di tutto e, indubbiamente, quello che abbiamo fatto tutti noi dell’equipaggio è stato di mettere da parte la “vanità” e la voglia di fare l’impresa a tutti i costi; quindi abbiamo affrontato la cosa con molto realismo. Se avessimo avuto le condizioni di mare e di vento superiori a quelli che abbiamo trovato, con onde superiori ai 6 metri, sicuramente non avremmo proseguito e ci saremmo solamente affacciati a Capo Horn. E poi c’era anche una questione di tempo, non avevamo possibilità di aspettare delle “finestre utili”, quindi, possiamo dire che quello che ha dettato le nostre scelte è stato il “buon senso” del padre di famiglia. Il mare spesso è estremamente sfidante e non possiamo scherzare, gli dobbiamo dare sempre del “lei” rispettandolo e mai temerlo! In più a queste estreme latitudini non c’è qualcuno che ci possa venire a prendere se siamo in difficoltà; un fattore che dobbiamo sempre considerare.
D: Una grande sfida portata a termine, da parte vostra, all’estremo della terra con un grande orgoglio che qui in Italia ha creato molto interesse e sorpresa, come tutti i presenti in questo momento desiderosi di omaggiarla.... Le auguriamo ancora tanta buona navigazione per salutarla personalmente all’arrivo a Livorno nel 2025.
Con i saluti da parte del Contrammiraglio (Ris) Mario Billardello ed un augurio di “in bocca al lupo” e di buona navigazione a tutto l’equipaggio, seguito da un grande applauso dei partecipanti, si è concluso il collegamento all’elegante Circolo ufficiali della Marina Militare a Roma sul Tevere con la Nave Vespucci, in navigazione in Cile sul Pacifico.
foto archivio AGR l'Amergio Vespucci in navigazione a Capo Horn foto Marina Militare