Roma Porta Maggiore, due arresti per rapina a distanza di poche ore, in manette un maliano 37enne ed un nigeriano 48enne
La Polizia ha arrestato il 37enne dopo che aveva aggredito un uomo per strappargli il telefono e poi fuggire. Il derubato gli è corso dietro, lo ha raggiunto ma quest’ultimo, prima gli ha chiesto 500 euro per il cellulare e poi, al suo rifiuto, lo ha assalito rubandogli il portafoglio.
(AGR) Nella giornata di ieri, gli investigatori della Polizia di Stato del commissariato Porta Maggiore, per due distinti fatti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed un arresto in flagranza di reato; nel primo caso vengono contestati i reati di rapina e lesioni, mentre nell’altro di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Il primo episodio è avvenuto al Pigneto: la vittima, mentre aspettava l’autobus, è stata aggredita da un uomo che gli avrebbe strappato il telefono per poi fuggire. Il derubato è corso dietro al sospettato, lo ha raggiunto e fermato, ma quest’ultimo, prima gli ha chiesto 500 euro per la restituzione del cellulare e poi, al suo rifiuto, lo ha assalito asportandogli anche il portafoglio. Determinante la conoscenza del territorio e delle persone che lo frequentano da parte dei poliziotti del commissariato Porta Maggiore che, visionando le registrazioni di alcune video sorveglianze, hanno identificato nel 37enne maliano il presunto autore del reato. Le successive indagini, coordinate dalla Procura di Roma, hanno permesso di raccogliere ulteriori riscontri e, proprio grazie a questi, gli stessi PM hanno chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma l’emissione di una misura cautelare. Sono stati gli stessi investigatori a trovare il 37enne in una casa abbandonata in via Casilina Vecchia e, dopo gli atti di rito, lo hanno accompagnato a Regina Coeli a disposizione della Magistratura.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.