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Roma, Quartiere Trieste, in manette due topi d'appartamento di origine rom, asportati gioielli e preziosi

I Carabinieri li hanno fermati per un controllo, trovandoli in possesso di diversi arnesi da scasso. I due hanno tentato anche di disfarsi di due smartphone. Le indagini hanno permesso poi di constatare la consumazione di un furto all’interno di un’abitazione dello stabile dove erano stati fermati

printDi :: 26 maggio 2024 13:09
Carabinieri gli arnasi da scasso trovati addosso ai due ladri e sequestrati

Carabinieri gli arnasi da scasso trovati addosso ai due ladri e sequestrati

(AGR) I Carabinieri della Stazione Roma Viale Eritrea hanno arrestato un 48enne e un 47enne, entrambi di origini rom e già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati del reato di furto in abitazione in concorso.

La scorsa serata, transitando in via Tripoli nel corso di un controllo del territorio, i Carabinieri hanno notato i due sostare con fare sospetto nei pressi di uno stabile e, subito dopo, una terza persona uscire dal condominio, avvicinarsi a loro e darsi alla fuga appena visti i militari.

 
I Carabinieri sono intervenuti e li hanno fermati per un controllo, trovandoli in possesso di diversi arnesi da scasso. I due hanno tentato anche di disfarsi di due smartphone, lanciandoli sotto un veicolo in sosta, immediatamente recuperati.

Gli accertamenti dei Carabinieri hanno permesso di constatare la consumazione di un furto all’interno di un’abitazione dello stabile dove erano stati asportati vari gioielli e preziosi, da quantificare.

I Carabinieri della Stazione Roma Viale Eritrea hanno poi individuato anche l’autovettura degli indagati, parcheggiata poco distante dove sono stati rinvenuti documenti d’identità di un altro cittadino rom, probabilmente quello riuscito a dileguarsi, e altri attrezzi da scasso. Quanto rinvenuto è stato sequestrato.Le vittime del furto, rintracciate, hanno presentato regolare denuncia-querela e gli arresti sono stati convalidati.Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

Le indagini dei Carabinieri proseguono al fine di rintracciare il terzo complice mentre sui telefoni cellulari saranno eseguiti accertamenti.

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