“La diffamazione”, un vademecum aggiornato presentato in Regione
Regione Toscana
(AGR) Un testo che fa da vademecum aggiornato per un istituto giuridico di grande attualità. Un contributo di grande scienza offerto da tre professionisti che filtrano la realtà attraverso il diritto nella loro quotidiana professione, vi è infatti un forte senso di concretezza che rende davvero utile un lavoro di questo tipo”. Queste le parole con cui il presidente Eugenio Giani ha definito il libro “La diffamazione”, scritto dagli avvocati Sabrina Bolognini e Antonio e Michele D’Avirro, edito dalla casa editrice Giuffrè.
Il volume, presentato giovedì 9 giugno in palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Giani alla presenza degli autori, è un manuale aggiornato, che prende in esame i canali e i modi attraverso i quali la diffamazione può essere consumata, fornendo un quadro legislativo e giurisprudenziale attuale.
Il sottotitolo, “a mezzo stampa, radio, televisione e internet” chiarisce che il lavoro affronta il profilo penale della comunicazione non solo attraverso l’analisi della diffamazione a mezzo stampa, radio e televisione, ma estende l’indagine al sistema della comunicazione online - social network, mailing list, forum, chat e blog -, strumenti che hanno esponenzialmente aumentato occasioni e possibilità di ledere la reputazione altrui, non solo ad opera di professionisti della comunicazione ma anche ad opera di semplici cittadini.
Antonio D’Avirro, co-autore del saggio, ha spiegato che il libro nasce dall’esperienza professionale di ogni giorno e affronta alcuni dei temi più dibattuti in questi anni in ambito dottrinario, come la questione della pena detentiva del giornalista chiamato a rispondere del reato di diffamazione e gli ultimi sviluppi riguardo alla fattispecie del reato consumato on line.
Il lavoro fa riferimento ai più attuali orientamenti giurisprudenziali e dottrinari e alle recenti innovazioni: la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 13 della legge sulla stampa e il d.lgs. n. 280/2021 sulla presunzione di non colpevolezza.
Sabrina Bolognini si è occupata specificamente di trattare del reato di diffamazione semplice, dalla quale si parte per configurare la fattispecie aggravata (a mezzo stampa). Vengono in contrasto il valore dell’informazione e quello della reputazione. Sui canali social, anche per la rapidità di questi strumenti di diffusione, si amplifica l’assenza di riflessione sulle conseguenze delle affermazioni rese pubbliche.
Michele D’Avirro si è in particolare soffermato sulla diffamazione a mezzo internet con riferimento alla giurisprudenza nazionale e comunitaria.