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"La Scortecata", commedia liberamente tratta da "Lo cunto de li canti" di Giambattista Basile al teatro del Vascello

Il re si innamora della voce di una vecchia...ingannato dal dito che la donna gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo l’amplesso la butta dalla finestra. La vecchia non muore ma cade su un albero dove una fata la trasforma in una bellissima giovane che il re sposerà

printDi :: 08 novembre 2024 15:49
La Scortecata foto da comunicato

La Scortecata foto da comunicato

(AGR) Lo cunto de li cunti overo lo trattenimiento de peccerille, noto anche col titolo di Pentamerone (cinque giornate), è una raccolta di cinquanta fiabe raccontate in cinque giornate.Prendendo spunto dalle fiabe popolari, Giambattista Basile crea un mondo affascinante e sofisticato partendo dal basso. Il dialetto napoletano dei suoi personaggi, nutrito di espressioni gergali, proverbi e invettive popolari, produce modi e forme espressamente teatrali tra lazzi della commedia dell’arte e dialoghi shakespeariani.Come una partitura metrica, la lingua di Basile cerca la verità senza rinunciare ai ghirigori barocchi della scrittura.

La scortecata è lo trattenimiento decemo de la iornata primma e narra la storia di un re che s’innamora della voce di una vecchia, la quale vive in una catapecchia insieme alla sorella più vecchia di lei. Il re, gabbato dal dito che la vecchia gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo l’amplesso, accorgendosi di essere stato ingannato, la butta giù dalla finestra. La vecchia non muore ma resta appesa a un albero. Da lì passa una fata che le fa un incantesimo e diventata una bellissima giovane, il re se la prende per moglie.

 
In una scena vuota, due uomini, a cui sono affidati i ruoli femminili come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la fiaba incarnando le due vecchie e il re. Basteranno due seggiulelle per fare il vascio, una porta per fare entra ed esci dalla catapecchia e un castello in miniatura per evocare il sogno.

Le due vecchie, sole e brutte, si sopportano a fatica ma non possono vivere l'una senza l'altra. Per far passare il tempo nella loro miseria vita inscenano la favola con umorismo e volgarità, e quando alla fine non arriva il fatidico: “e vissero felici e contenti...” la più giovane, novantenne, chiede alla sorella di scorticarla per far uscire dalla pelle vecchia la pelle nuova.

La morale: il maledetto vizio delle femmine di apparire belle le riduce a tali eccessi che, per indorare la cornice della fronte, guastano il quadro della faccia; per sbiancare le pellecchie della carne rovinano le ossa dei denti e per dare luce alle membra coprono d’ombre la vista. Ma, se merita biasimo una fanciulla che troppo vana si dà a queste civetterie, quanto è più degna di castigo una vecchia che, volendo competere con le figliole, si causa l’allucco della gente e la rovina di sé stessa.

STAGIONE TEATRALE 2024 2025

dal 19 novembre al 1° dicembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17

LA SCORTECATA

liberamente tratto da Lo cunto de li cunti

di Giambattista Basile 

testo e regia Emma Dante 

con Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola

elementi scenici e costumi Emma Dante 

luci Cristian Zucaro

assistente di produzione Daniela Gusmano

assistente alla regia Manuel Capraro 

produzione Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, e Carnezzeria.

coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma

durata 60’

,

Tipo di pubblico tout public dai 6 anni

23-24-30 novembre e 1° dicembre sabato h 16,30 e domenica h 11,30

Il canto della sirena

liberamente tratto da “La Sirenetta” di H.C. Andersen

testo e regia Emma Dante

con Viola Carinci, Davide Celona, Stephanie Taillandier

Luci Cristian Zucaro

Coordinamento e distribuzione Daniela Gusmano

Produzione Atto Unico / Sud Costa Occidentale

durata 60’

“Ogni volta che un bambino muore, scende sulla terra un angelo, prende in braccio il bimbo morto, allarga le grandi ali bianche e vola in tutti i posti che il bambino ha amato.” H.C. Andersen

“Il canto della sirena” racconta la storia di una sirena che se ne sta ore e ore su un scoglio a contemplare il mare. L'umido del mare le trapassa le ossa e raffredda il suo corpo che ama invece la terraferma da dove il mare è una distesa bellissima con un odore buono. Ogni sera, Agnese, la più piccola di sei sorelle, con la pelle delicata come petali di rosa e gli occhi chiari come laghi profondi, canta a riva sotto le stelle, finché un giorno, a causa di una terribile tempesta, vede affondare una nave. Agnese si tuffa e salva un principe che sta per affogare. Lo riporta a riva e se ne innamora perdutamente. È a questo punto che la sirena fa la sua scelta: rinunciare alla coda di pesce per inseguire il grande amore. È disposta a tutto Agnese e chiede alla strega del mare il sortilegio. Avrà due gambe per correre dal suo principe e in cambio darà alla strega la sua voce. Ma non è tutto, il rischio è più grande: se il principe non ricambierà il suo amore, Agnese diventerà schiuma del mare. La sirena accetta tutto, anche di morire, e in una mutazione dolorosissima la sua coda si divide in due, generando le gambe di una donna senza voce. Il suo principe sarà disposto ad amarla? E la sirena si sentirà a casa sulla terraferma, oppure comincerà ad avere freddo? Si salverà Agnese o cadrà nell’abisso profondo del suo triste destino?

Lo scopriremo ascoltando la sua storia, drammatica come sono le favole, ma leggera com’è la brezza del mare.

INFO ORARI

dal martedì al venerdì h 21

sabato h.19

domenica h.17

lunedì h 21

Circo El Grito h.19

Emma Dante Il Canto della Sirena Vascello dei Piccoli sab. 16,30 dom.11,30

Photo gallery

il canto della sirena ph credit Carmine Maringola

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