Energia: le tariffe del gas per i clienti del mercato tutelato scendono del -34,2%.
Le azioni del Governo per aiutare le famiglie a sostenere tali costi non vanno indebolite
(AGR) Finalmente le tariffe del gas tornano a scendere: la riduzione rispetto a dicembre per gli utenti sul mercato tutelato è del -34,2%.
La spesa per il gas della famiglia tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° febbraio 2022 e il 31 gennaio 2023) è di circa 1.769 euro, pari al +36% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Tuttavia, la spesa si attesta su livelli decisamente superiori rispetto ad un anno fa: ben +209 euro annui.
Ricordiamo che tale riduzione riguarda unicamente i clienti che hanno un contratto sul mercato tutelato, vale a dire il 35% del totale. Per gli altri valgono regole diverse: in particolare che ha sottoscritto contratti a prezzo fisso continuano a pagare tariffe fuori mercato.
Il calo delle tariffe, in ogni caso, non deve far abbassare la guardia: i mercati sono ancora in una fase estremamente instabile e soggetta a repentini cambiamenti. Basti pensare che a novembre e dicembre vi sono stati forti incrementi: +13,7% a novembre e +23,3% a dicembre. Per capire la portata dell’incremento ricordiamo che, a dicembre 2021, il prezzo del gas sul mercato tutelato era pari a 0,888 euro/Smc, oggi è 0,731 euro/Smc.
La difficoltà delle famiglie non è ancora superata, per questo il Governo non può e non deve cantar vittoria annunciando frettolosamente di aver risolto la questione del gas.
È ancora urgente e necessario un intervento incisivo di aiuto alle famiglie che agisca su vari fronti:
– Ulteriore ampliamento della platea dei beneficiari dei bonus energia, gas e idrico che innalzi le soglie ISEE fino almeno a 20mila euro per tutti i nuclei familiari, con una soglia ancora più alta per le famiglie numerose, aumentando in forma progressiva gli importi erogati;
– Stop ai distacchi per morosità incolpevole, garantire una rateizzazione lunga delle bollette (come già disposto autonomamente da alcune aziende), nonché disporre un Fondo contro la povertà energetica.
– Introdurre una riforma strutturale della bolletta, che preveda una riduzione stabile degli oneri fiscali e parafiscali, attualmente sterilizzati solo per il primo trimestre 2023.
Le risorse per attuare queste misure dovranno essere ricavate anche dal rafforzamento degli strumenti di supertassazione degli extraprofitti realizzati sia dalle grandi imprese energetiche, sia dalle grandi aziende che operano in settori quali quello farmaceutico, finanziario, creditizio e dell’e-commerce. Per discutere di tali questioni chiediamo al ministro Giorgetti un incontro urgente con le Associazioni dei Consumatori, , che da sempre tutelano i cittadini ed esprimono le loro esigenze.