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Via ai saldi, Ostia taglia i prezzi al 50%

Valeria Strappini, presidente dell'Ascom-Confcommercio propone un taglio trasversale dei prezzi sino alla metà. "Ho incontrato parecchi esercenti, tutti hanno fatto acquisti puntando proprio ai saldi. Per le altre categorie la situazione economica è delicata

printDi :: 11 gennaio 2021 22:02
Via ai saldi, Ostia taglia i prezzi al 50%

(AGR) Domani partono i saldi e da Ostia arriva una ricetta coraggiosa per ridare slancio ai consumi, un taglio trasversale dei prezzi, giù al 50% del normale listino, sulla carta un 20% in più rispetto agli anni passati quando lo sconto massimo per i capi di stagione era fissato al 30%. Valeria Strappini, presidente dell’Ascom-Confcommercio svela i piani degli esercenti del litorale. “La Confcommercio ha previsto un aumento tendenziale di almeno il 20% - afferma Valeria Strappini, la giovane e battagliera presidente – Dei saldi non dichiarati ma in linea con le disposizioni normative sono in corso già da una settimana ma per i saldi è pronto il rilancio: sconti fino al 50%, un vantaggio per i consumatori ed un’iniezione di fiducia per gli esercenti che, contrariamente a quanto si dica in giro, credono molto nei saldi. L’obiettivo è promuovere i consumi con una politica che riavvicini i consumatori ai negozi tradizionali e combatta l'e-commerce”. All’iniziativa dei commercianti del litorale sembra dar ragione un recente sondaggio di Konsumer Italia che ha previsto un boom di vendite durante i saldi invernali, superando del 20% le vendite magre dello scorso anno. Sarà pari a 450 euro a famiglia la somma che Konsumer Italia prevede venga spesa, ad esempio, da chi aderisce all’app “IO”, 150 euro spenderà invece in media chi non ha aderito.

“L’abbigliamento è il settore che dovrebbe beneficiare di più dei saldi. - continua Valeria Strappini - In questi giorni ho incontrato parecchi esercenti del settore, tutti hanno fatto acquisti mirati e puntando proprio ai saldi, per gli altri, gli sconti di gennaio possono orientare e movimentare gli acquisti molto meno che nell’abbigliamento. Per le altre categorie, infatti, alimentari a parte, la situazione resta complicata, molti dopo le feste, sopratutto nella ristorazione hanno preferito restare chiusi che aprire a singhiozzo. Dobbiamo attendere la fine del lockdown e poi fare i conti, per tutti il bilancio è in rosso”

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