Le nuove "notti" romane, dolcevita al ristorante
(AGR) Doppio evento al Boscolo Exedra di Roma lo scorso 18 aprile. Nell’incantevole terrazza Posh al quinto piano dell’hotel di Piazza della Repubblica è stata presentata la decima edizione del Festival Internazionale del film corto Tulipani di Seta Nera. “Un appuntamento importante che si sta consolidando nel circuito dei cortometraggi attraverso un tema altrettanto significativo: l’integrazione sociale”. Diego Righini, moderatore della conferenza stampa, ha presentato così l’evento, introducendo poi i conduttori del Festival, Metis Di Meo e Franco Di Mare, il Presidente di Giuria Caterina D’Amico e il Vice Presidente Carlo Brancaleoni, la Madrina ed il Padrino dell’evento, Valeria Milillo e Gian Marco Tognazzi, la Presidente della Giuria di VariEtà, Sara Iannone ed i Vice Presidenti Catello Masullo, Paola Dei, Franco Mariotti e Massimo Nardin.A prendere per prima la parola è stata l’ideatrice, autrice e curatrice del Festival, Paola Tassone: “L’idea alla base della nostra manifestazione, che ha preso vita ormai nel 2007, è sempre la stessa: mettere in risalto una diversità che porta poi all’uguaglianza. L’obiettivo è quello di utilizzare il cortometraggio come mezzo per dare al pubblico la possibilità di riflettere”. Spazio poi a Franco Di Mare, che si è detto “onorato di presentare questa decima edizione”.
Alla luce della sua esperienza come inviato di guerra ha avuto modo di conoscere la diversità “in prima persona”, parlando dei luoghi di confine “dove l’altro non deve essere considerato diverso, ma deve essere visto come forma di arricchimento”. La sua collega Metis Di Meo ha raccontato di aver visto crescere il festival negli anni: “Ma il cortometraggio rimane il mezzo perfetto per raccontare quella che è la diversità”. Caterina D’Amico, Presidente di Giuria, ha affermato di non amare il ruolo di giurata “soprattutto in un caso come quello dei cortometraggi, perché tutti meritevoli di attenzioni”.
Carlo Brancaleoni, suo Vice, ha fatto una riflessione sui cortometraggi in gara e sulla loro divulgazione, affermando che ciò che rende speciale il festival è che non essendo un prodotto industriale questo lo rende ancora più speciale. A lui il compito di ricordare che trentaquattro dei più di cento corti iscritti sono stati pubblicati e dunque possono essere visualizzati sul sito di Rai Cinema Channel. La madrina e il padrino del Festival, Valeria Milillo e Gian Marco Tognazzi, hanno affermato entrambi con convinzione di essere fieri di far parte del decennale della manifestazione e della grande famiglia che la organizza con passione da tempo, e proprio per questo sperano che ci sia una continuità di collaborazione anche negli anni futuri.
L’erede del grande Ugo, in particolare, ha detto che il cortometraggio è la strada giusta per le giovani leve della settima arte, proponendo alle istituzioni presenti che i corti possano essere proiettati anche nelle scuole medie e superiori, per far arrivare ai giovani il loro messaggio educativo. Parlando infine della qualità dei corti, afferma che la diversità è ormai normale e afferma di amare più la parola “unicità” rispetto a “diversità”. Gli fa eco Valeria Milillo: l’attrice spera che il loro ruolo possa essere quello di divulgare la missione del Festival per farlo accrescere sempre di più e farlo conoscere a più persone possibili. Parole, queste, particolarmente apprezzate da Franco Bettoni e Vincenzo Falabella, rispettivamente Presidente FAND ed Anmil e Presidente FISH, ovvero le due associazioni che insieme all'Università Cerca Lavoro hanno costituito il Comitato Promotore del Festival nato per avviare percorsi di integrazione e inclusione sociale e dare opportunità alle figure emergenti di tutte le professioni del cinema. Dutante l'appuntamento che ha richiamato l'attenzione di ospiti e giornalisti è stata inoltre introdotta la sessione dei “SocialVideoClipTSN” presentata da Serena Gray, che va avanti da tre anni ormai e che si svolgerà il giorno 29 Aprile, secondo giorno dell'evento in cui sarà al lavoro anche la Giuria di VariEtà presieduta come sempre da Sara Iannone: “Con il lavoro dei miei colleghi diamo un'altra visuale rispetto a quella classica del Festival, premiando il cortometraggio più votato in sala”.
Spazio anche ad Alice Bellagamba che proprio in occasione delle giornate di proiezione che si terranno alla Casa del Cinema presenterà un progetto dal titolo “Last Chance”, cortometraggio di fantascienza fuori concorso. Il tema principale del suo racconto per immagini è la distruzione e la rinascita attraverso l’arte. Ha preso infine la parola Sara Galimberti che per il secondo anno consecutivo partecipa al Festival in veste di creatrice e interprete della sigla: “Non è stato facile raccontare la diversità in musica, ma grazie a quello che ho osservato nella mia vita, anche attraverso la fotografia, mia seconda passione dopo la musica, spero di esserci riuscita.
Non senza l'aiuto fondamentale del Maestro Vince Tempera, che mi ha supportato in questa nuova sfida e che mi accompagnerà sul palco in occasione del Gala, dove presenterò il brano al pubblico”. Al termine della conferenza ha preso di nuovo il microfono Paola Tassone, che ha dato appuntamento a tutti i presenti alla Casa del Cinema il 28 e 29 aprile, giornate in cui verranno proiettati i quattordici cortometraggi finalisti selezionati dalla Giuria e avranno luogo gli eventi speciali fuori concorso condotti da Metis Di Meo e Beppe Convertini. E dopo aver ricordato l'appuntamento al Teatro Olimpico fissato per domenica 30, in occasione della serata conclusiva del Festival, quella di Gala, ha invitato tutti a brindare al decimo compleanno del Festival e all'inaugurazione estiva della terrazza Posh.
I rappresentanti delle Istituzioni, i giornalisti e i vip presenti, tra i quali spiccavano Janet De Nardis, Elena Coniglio, Stefano Pantano, Cristina Buccino con sua sorella Maria Teresa, Leopoldo Mastelloni, Ivan Castiglione, Valentina Ghetti, Cinzia Leone e Simona Guatieri, sono stati accolti dai padroni di casa, lo chef Niko Sinisgalli accompagnato dalla moglie Maria Rosito, che hanno tagliato il nastro per questa nuova stagione, offrendo portate di spicco della loro cucina made in Italy.
Su tutte, la pasta "Don Mario", un vero tuffo di sapori tra tradizione e innovazione. Quest'anno il Posh rappresenterà un nuovo modo di vivere la nightlife romana, con la voglia e l'entusiasmo di rendere la terrazza il centro del divertimento, della bellezza e del gusto della Capitale. Lo chef Niko Sinisgalli è pronto a stupire con un nuovo modo di interpretare il dopocena, prevedendo un menù che porterà gli ospiti a degustare non soltanto i piatti tradizionali ma anche innumerevoli antipasti creati su misura per i cocktail.
Con l'appuntamento del 18 aprile è stato dato ufficialmente inizio ad un nuovo modo di vivere la notte a Roma, grazie alla cucina tradizionale ma sempre all'avanguardia di Niko, che nasce in un’autentica famiglia di ristoratori, da cui ha assorbito non solo l’arte della cucina ma anche l’attenta ricerca di prodotti e sapori unici. Con la giusta dose di ingredienti in ogni piatto insegue, infatti, la sperimentazione partendo dalle radici, perché non si può creare il nuovo senza partire dalle fondamenta. Una cucina autentica, fuori dagli schemi ma dentro la tradizione, che gli ospiti del Festival hanno già avuto modo di apprezzare.