Alitalia, si tratta ad oltranza sugli esuberi
(AGR) E' sempre apprezzabile la generosa disponibiltà al dialogo offerta dal Ministero dei Trasporti, anche se talvolta rischia l'eterogenesi dei fini, infatti la vicenda Alitalia è una maratona e gli sprint dunque inutili; la cosiddetta “lettera" di Etihad è un voluminoso tomo, nella migliore tradizione anglosassone, che poco lascia alla libera interpretazione.Sono ancora numerosi i passaggi obbligati ed i nodi da sciogliere anche in ambito comunitario, improbabile che si dica la parola fine prima di novembre.
Gli esuberi strutturali dichiarati ieri dall'A.D. Del Torchio, erano dati grossolanamente noti da mesi anche ai "negazionisti" che oggi si sbracciano in ipocrisie mediatiche e dichiarazioni di guerra.I margini negoziali sono sottili; è imperativo che si seguano senza scorciatoie le prescrizioni di legge, quelle che giuristi ben più accorti di noi imposero per regolamentare le crisi aziendali con criteri che scongiurassero la macelleria sociale.
Siamo convinti che il Governo saprà ben fare la sua parte per dare massima copertura agli ammortizzatori sociali ed alle azioni di ricollocazione, ma è al tavolo aziendale che bisogna agire per garantire il futuro a chi rimane e l'opportunità di rientro per chi oggi venisse espulso.È solo a quel tavolo che si condividono con tutti gli attori negoziali - congiuntamente -modalità, quantità e qualità.
Sovraesposizioni e luci della ribalta, in questa delicata fase, non tutelano l’interesse dei dipendenti Alitalia.