No.... alla militarizzazione dei Forestali
(AGR) Sì è svolta stamane dalle ore 9.30 alle 14.00, in Piazza della Rotonda (Pantheon) a Roma, una manifestazione nazionale di protesta dei Forestali e delle maggiori associazioni ambientaliste e animaliste contro l’ipotesi di scioglimento e di militarizzazione del personale del Corpo forestale dello Stato, attraverso il disegno di legge sulla pubblica amministrazione (DDL Madia), in discussione al Senato.“Lo scellerato progetto del Governo” - dichiarano i leader sindacali Marco Moroni, Danilo Scipio, Andrea Laganà, Pompeo Mannone, Pier Giorgio Cortesi, Francesca Fabrizi, Massimiliano Violante, Elisabetta Morgante e Walter Rossi – “non da certezze al futuro di chi, fino ad oggi, ha tutelato l'ambiente e contrastato i reati che lo danneggiano, lasciando in balia di non meglio precisati poteri occulti gli 8.000 Forestali che ancora oggi attendono chiarezza dal Ministro Martina e dal Capo del Corpo forestale dello Stato. A maggior ragione se ciò viene prospettato da un Governo non eletto e da un Parlamento delegittimato da una sentenza della Corte Costituzionale”.
È stato lanciato un sondaggio tra i Forestali affinché possano esprimersi sul proprio futuro: in pochi giorni sono arrivate oltre 3.000 adesioni, tutte contrarie alla militarizzazione del CFS e al suo spezzettamento in tante amministrazioni statali e locali.
Il vero pericolo di questa operazione di pura facciata è proprio la perdita di identità di una polizia ambientale e agroalimentare che andrebbe invece rafforzata e sostenuta, oltre che riorganizzata. Inoltre, transitare in un forza di polizia militare farebbe perdere quel carattere di prevenzione ambientale che tanti effetti positivi ha avuto fino ad oggi, esaltando la sola funzione di repressione.
“Dopo oltre un decennio di gestione inqualificabile da parte del Capo del Corpo” - continuano i leader sindacali – “oggi registriamo un ulteriore fallimento, visto che risulta essere uno dei principali artefici della proposta di accorpamento del CFS ai Carabinieri, contro la volontà di quasi tutti i dipendenti e per questo richiediamo al Governo responsabilità e di valutare l’opportunità di non consentirgli la gestione di questo delicato passaggio istituzionale.”
“Rimaniamo comunque disponibili a qualsiasi forma di dialogo – concludono - affinché vengano tutelate le professionalità e le specificità dei Forestali e del Corpo, ma siamo anche determinati a difenderle fino in fondo e se il Senato non modificherà il DDL Madia continueremo con le nostre iniziative di protesta, sia promuovendo eccezioni di costituzionalità sulla delega e, successivamente, affinché i decreti delegati possano tener conto anche delle volontà dei Forestali!”.