Roma, architetti.... in difficoltà
(AGR) “La crisi non ha risparmiato nessuno. La categoria degli architetti è fra le più colpite in assoluto. Non mi riferisco ovviamente alle Archistar, ma a migliaia di bravi e sconosciuti liberi professionisti che operano - quando c’è da lavorare - lontano dalla ribalta. Purtroppo moltissimi colleghi dell’Ordine di Roma e provincia (16mila iscritti, il più grande d’Italia) risultano inattivi a causa della contrazione della richiesta. Nonostante ciò, sono costretti a sborsare la quota annuale di tremila euro all’Inarcassa, la Cassa nazionale di previdenza e assistenza. Pur avendo zero reddito. Se non pagano vengono sanzionati e rischiano di perdere la pensione e i versamenti effettuati nel corso degli anni. Se, invece, per rimanere in regola, ricorrono a un prestito, arriva loro l’immediato accertamento del fisco. Siamo all’emergenza”.Lo ha reso noto Antonello Palmieri, architetto e docente, già vicepresidente del comitato delle stima dell’Azienda per il mercato immobiliare e consigliere di Tecnoborsa.
"Invece di agevolare l’esercizio della professione, la Cassa di previdenza assoggetta gli architetti a un regime di pagamento dei contributi e a sanzioni pecuniarie, a prescindere dalle difficoltà di incasso dovute alla perdurante crisi economica, peraltro senza possibilità di compensazione con i crediti fiscali maturati. È evidente la necessità di una revisione dell’attuale gestione di Inarcassa", ha spiegato Palmieri.
"In questa ottica ritengo necessari due provvedimenti. Il primo: un periodo moratorio di sospensione dei contributi da parte degli iscritti con comprovata condizione di mancato incasso delle parcelle. Il secondo: l’istituzione di un fondo compensativo di tutela economica degli architetti, con finalità di sostegno delle posizioni deboli, sulla linea di quanto attuato da altre categorie professionali", ha concluso Palmieri.