Trenitalia Tper, Multari (SLM FAST-Confsal), "Adesioni allo sciopero del 100%. Azienda sorda all'esasperazione dei lavoratori"
(AGR) "Dopo il terzo sciopero, con adesioni massicce da parte dei lavoratori e forti disagi agli utenti, è difficile comprendere il motivo per cui l'azienda si ostini, a distanza di quasi un anno, a non voler aprire un dialogo su problematiche che stanno evidentemente portando il personale all'esasperazione". Questo il commento del segretario nazionale SLM FAST-Confsal, Vincenzo Multari, all'indomani dell'ennesima iniziativa di protesta dei lavoratori di Trenitalia TPER che ha praticamente paralizzato il trasporto regionale dell'Emilia-Romagna.
"Già dallo scorso febbraio - spiega Multari - abbiamo iniziato ad avanzare le nostre proposte, chiedendo l'avvio di un confronto urgente con l'azienda su una serie di questioni, dai modi e tempi di refezione del personale ai problemi logistici, dai tempi necessari alla preparazione dei treni all'utilizzo eccessivo e sistematico dello straordinario fino alle continue modifiche dei turni e alla carenza ormai insostenibile di personale. La mancanza non solo di risposte, ma anche di timidi segnali di apertura e il crescente disagio dei lavoratori ci hanno spinto ad andare avanti sulla nostra strada e a proclamare un primo sciopero il 5 giugno scorso, con adesioni medie del 70% del personale. Un segnale forte e chiaro, che è stato però tranquillamente ignorato, costringendoci ad una seconda iniziativa di protesta il 10 luglio, che ha riscontrato una crescita delle adesioni fino all'80%".
"Ma se, come è accaduto finora, l'azienda e i suoi soci di riferimento (Trenitalia e Regione Emilia-Romagna) non riterranno opportuno aprire un dialogo o si limiteranno a mettere toppe (come le nuove assunzioni promesse, del tutto insufficienti a coprire la carenza di personale) che sono peggiori del buco - conclude Multari - la FAST-Confsal non è intenzionata a restare a guardare. Accanto alla prosecuzione delle iniziative di sciopero la vertenza sarà portata anche sul tavolo del gruppo, che dovrà assumersi la responsabilità della gestione di una sua controllata, i cui manager peraltro sono arrivati a fine mandato".