Fiumicino, stop al raddoppio dell'aeroporto

Chiesta anche formalmente l’implementazione delle campagne di monitoraggio di tutte le matrici ambientali già in corso sul territorio, che dovranno essere gestite da parte di soggetti terzi ad ENAC e AdR, ritenendo inadeguate le previsioni dei modelli utilizzati ed i dati contenuti nello Studio di Impatto Ambientale. All’interno del documento viene anche espressa preoccupazione per la salute dei cittadini e per tutti gli impatti negativi sull’ambiente e sul tessuto sociale del territorio comunale, con riserva di adire alle vie legali qualora il Ministero dell’Ambiente non procedesse alla conclusione negativa del procedimento di VIA. Richiesto anche il coinvolgimento del Sistema Sanitario Nazionale per la verifica dell’impatto dell’aeroporto sulla comunità residente e non di Fiumicino.
“La proposta presentata da Enac –dichiara il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – non fa altro che confermare le decisioni già espresse nel Masterplan 2012. La nostra posizione è ferma: noi diciamo no al raddoppio, lo sviluppo deve avvenire all’interno dell'attuale sedime. Sappiamo che ciò è possibile attraverso la razionalizzazione e il miglioramento di ciò che già c’è. L’Alitalia è in crisi, se dovesse volgere al peggio la situazione e se si dovesse procedere con la quarta pista e, in seguito, la quinta, il Leonardo da Vinci diventerebbe l’aeroporto low cost più grande al mondo. Un errore strategico che avrebbe ripercussioni economiche e sociali pesantissime. Manderemo i nostri documenti a tutti i livelli istituzionali. Spero che vi sia un ripensamento nelle decisioni che sono state prese. Al tempo stesso ricordo che occorre che vengano migliorate anche le infrastrutture esterne. Già oggi su Fiumicino sud scontiamo una carenza di collegamenti integrati tra gomma e ferro. Non si può non tenere in considerazione che l’aeroporto è collocato all’interno di un sistema territoriale e sociale”.
“Nessuno Studio di Impatto Ambientale – sottolinea l’assessore alla Pianificazione del Territorio, Ezio Di Genesio Pagliuca - potrà mai rendere compatibili con le primarie esigenze del nostro Comune e dei suoi cittadini il consumo del territorio. Complessivamente le opere previste dal Masterplan 2030 interessano una superficie complessiva di 543 ettari, per circa 420 ettari (circa il 75%) ricadenti in Riserva, 150 ettari in zona 1 e 270 ettari in zona 2 della Riserva. Le ricadute dal punto di vista sanitario, ambientale agricolo sarebbero insostenibili. Difenderemo i nostri cittadini da chi vuole un secondo aeroporto nel nord del Comune”.