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S.I. flash mob sul lungomare

print12 febbraio 2018 10:24
S.I. flash mob sul lungomare
(AGR) Manifestazione organizzata da Sinistra Italiana sabato scorso al pontile per tornare a denunciare la questine spiagge e rilanciare la polemica sul "lungomuro". Ancora qui, sul Pontile di Ostia, per ribadire che sul litorale sud romano e sud pontino c'é una emergenza mafia che deve essere fermata perché mortifica i nostri beni comuni straordinari e ogni possibilitá di sviluppo. Il 15 febbraio incontrerò nuovamente la prefetta di Roma Basilone per chiedere un impegno congiunto in questa lotta collettiva alla criminalitá'. Lo dichiara in una nota il senatore Massimo Cervellini, candidato al Senato nella lista Liberi e Uguali che con Sinistra Italiana-LeU X Municipio – Casa della Sinistra partecipa questa mattina al flash mob al Pontile di Ostia, “Un mare di legalitá'. Con lui Costantino Sacchetto ,Danilo Cosentino, candidati rispettivamente alla Camera e al Consiglio regionale con Liberi e Uguali, e Marco Possanzini Segretario locale di Sinistra Italiana

"C'é un filo che lega diritti e democrazia - ha dichiarato Cosentino dal Pontile - che oggi unisce Ostia a Macerata e Fiumicino, un segnale di partecipazione democratica che verrá ribadito, dalle nostre piazze, contro una destra che a poco a poco sta rialzando la testa. I diritti e la democrazia sono la base fondativa di Liberi e Uguali e della nostra societá, che insieme dobbiamo difendere."

"Stop alle barriere - afferma Costantino Sacchetto - agli steccati, ai confini. Il mare di Roma è un bene comune e noi ci battiamo contro la condizione di sequestro degli arenili, l'abusivismo, la corruzione, in attesa che l'imminente processo, che vede coinvolti Renato Papagni e Nocera, ex capo edilizia del X Municipio, faccia luce su alcune opache concessioni. Riappropriamoci del nostro mare in gabbia, che deve tornare ad essere una risorsa per tutti. Restituiamo legalitá e sviluppo a questo territorio'.

"Il mare di Roma va liberato dalla prigione di cemento che lo mortifica e che lo imprigiona, deve tornare ad essere un bene a disposizione di tutti e non di qualcuno. Questo sviluppo predatorio e padronale ha ucciso anche la vocazione turistica di un territorio e ha permesso la moltiplicazione dei fenomeni criminali e corruttivi. Siamo qui per chiedere legalità e rispetto delle leggi e per promuovere idee di sviluppo sane che permettano finalmente, nella legalità, di liberare risorse a vantaggio di tutti e non dei soliti noti" - ha concluso Marco Possanzini.

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