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Migranti della salute...dall'innovazione tecnologica la risorsa per migliorare i percorsi di assistenza sanitaria

In una recente survey condotta da EMG Different1 per CasAmica ODV emerge che un milione di Italiani residenti al Sud e nelle isole, negli ultimi tre anni, è stato costretto a spostarsi dalla regione di residenza per sottoporsi alle cure. La Regione Lombardia è tra le principali destinazioni

printDi :: 24 ottobre 2024 14:53
Evento CasAmicaFondRoche foto da comunicato stampa

Evento CasAmicaFondRoche foto da comunicato stampa

(AGR) Migrazione sanitaria, impatto della tecnologia digitale come risorsa per affrontare il fenomeno, efficienza e sostenibilità dei percorsi di assistenza sul territorio: sono stati i temi al centro dell’evento che si è tenuto ieri alla Società Umanitaria di Milano ‘Migranti della salute nell’era digitale: quali prospettive?’ organizzato da CasAmica ODV e Fondazione Roche, con il patrocinato di Rotary distretto 2041 di Milano.

Partendo dai risultati della survey ‘Studio sui migranti sanitari’ realizzata da EMG Different per CasAmica su un campione rappresentativo di cittadini di età compresa tra i 35 e i 65 anni residenti in Calabria, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna, da cui è emerso che sono un milione gli italiani residenti al Sud e nelle isole che negli ultimi tre anni sono stati costretti a spostarsi dalla propria regione di residenza per sottoporsi a cure mediche, l’evento è stato una occasione di confronto tra terzo settore e istituzioni focalizzato sul presupposto che la chiave per ridurre l’impatto economico e psicologico di chi si sposta per ricevere cure risiede nelle nuove tecnologie. Occorre, infatti, un cambio di paradigma concreto che partendo dall’implementazione della digitalizzazione, in primis della telemedicina, integrata con servizi di assistenza sanitaria territoriale, permettano di ottimizzare l’equità e l’accesso ai migliori percorsi di diagnosi e cura.

 
“Quasi il 70% dei migranti della salute intervistati ha scelto il Lazio e Lombardia1. Le cause di questa ‘migrazione’ sono da ricercare nei motivi legati all’opportunità di ottenere una migliore offerta sanitaria (51%) e medici più preparati (39%) o addirittura nella concreta impossibilità di ricevere cure adeguate alla propria patologia nella regione di provenienza (32%) – ha dichiarato Stefano Gastaldi, Direttore generale CasAmica ODV – Tutto questo ha un impatto economico notevole sulla vita dei malati e delle famiglie. Il 60% denuncia costi alti per gli spostamenti e gli alloggi e il 58% avrebbe avuto bisogno di prezzi calmierati. Oltre all’aspetto puramente economico, i migranti della salute hanno espresso anche altre esigenze come la necessità di un supporto psicologico per sé o per la propria famiglia (49%) e mezzi di trasporto per raggiungere l’ospedale (43%)”.

All’evento sono intervenuti: Stefano Gastaldi, Direttore generale CasAmica; Giovanni Migliarese, psichiatra Ospedale di Vigevano, Pasquale Ventura, medico chirurgo e Delegato della Sanità Distretto Rotary 2041 e autore di ‘Fare Telemedicina’ e Fulvio Matone, Direttore Generale PoliS Regione Lombardia. Hanno chiuso il dibattito, Marinella Vedani, Consigliera e Responsabile raccolta fondi e comunicazione CasAmica e Antonio Modola, Segretario Generale di Fondazione Roche.

“La collaborazione tra Fondazione Roche e CasAmica prosegue da tempo, sviluppandosi su diversi fronti ed è sempre tesa a portare valore al dibattito istituzionale e un impatto positivo sulla vita delle persone – ha spiegato Antonio Modola, Segretario Generale di Fondazione Roche – Come Fondazione, siamo fortemente concentrati sul futuro della salute e sull’innovazione del settore, con un'attenzione particolare all'uso degli strumenti digitali per creare benefici a livello di sistema e di singolo cittadino: dalla sostenibilità economica e sociale all’ottimizzazione dei percorsi di cura, fino ai nuovi scenari che si aprono per la ricerca. Sfruttare il pieno potenziale degli strumenti digitali in sanità può essere una leva fondamentale per promuovere i principi che sono alla base del nostro Sistema Sanitario Nazionale - universalità, uguaglianza ed equità - contribuendo a superare molte delle sfide sanitarie del nostro tempo. A patto che ci sia, però, un contesto pronto a recepirne i cambiamenti e in questo si inserisce anche l'incontro di oggi”.

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