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Marina Militare, militare deceduto per patologie provocate dall'esposizione all'amianto è una vittima del dovere

E' definitiva la condanna dei ministeri Difesa e Interno da parte del Tribunale di Taranto che ha dichiarato il Ministero della Difesa e dell'Interno al riconoscimento dello status di vittima del dovere a militare deceduto nel 2020. Ai familiari indennizzi e vitalizi per un importo di 500mila euro

printDi :: 15 gennaio 2025 12:27
Marina Militare, militare deceduto per patologie provocate dall'esposizione all'amianto è una vittima del dovere

(AGR) di Donatella Gimigliano

E’ definitiva la sentenza del Tribunale di Taranto che condanna il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno al riconoscimento dello status di vittima del dovere al militare deceduto nel giugno 2020 a causa delle patologie causate dall’esposizione all’amianto e ad altri agenti patogeni in Marina Militare.

 
L'uomo ha prestato servizio per 40 anni, prima come allievo motorista navale, poi nel ruolo dei sottoufficiali dei servizi permanenti e successivamente come Maresciallo nel grado di Aiutante con anzianità di grado, con periodi trascorsi anche a bordo nave, in esposizione alla fibra killer e ed altri cancerogeni, che lo hanno condotto alla morte all’età di 75 anni.

Già nell’estate del 2017 l'uomo si era sottoposto ad esami diagnostici che hanno portato alla luce un quadro clinico complesso, che lo hanno spinto a inoltrare la domanda di riconoscimento di causa di servizio e di status di vittima del dovere, che hanno però ricevuto esito negativo da parte del Ministero. 

Dopo il decesso della vittima, la Commissione Medico Ospedaliera (CMO) emette un pronunciamento positivo sulle patologie come causa determinante di morte, gli eredi, tuttavia, ricevono dalla Commissione di Verifica del Ministero il rigetto della domanda. Per questo motivo, i figli Antonia e Luigi, si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto, e al suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, ricevendo le adeguate tutele legali. 

I giudici del Tribunale di Taranto, con una sentenza oggi passata in giudicato, hanno condannato la Difesa e l’Interno al riconoscimento del Maresciallo quale vittima del dovere e l’inserimento del suo nominativo nella graduatoria, con il diritto dei familiari alla speciale elargizione, all’assegno vitalizio a decorrere dalla data della morte del loro caro per un importo complessivo di circa 500mila euro.

“Questa sentenza di condanna non lascia dubbi sulla grave esposizione all’amianto del Maresciallo, ed è schiacciante anche alla luce dell’indagine tecnico peritale del Tribunale di Taranto. Si tratta dell’ennesimo risultato positivo che ci incoraggia ad andare avanti per la tutela dei nostri uomini in divisa” - ha commentato Bonanni.

L’ONA è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il sito www.osservatorioamianto.it e il numero verde 800 034 294. 

foto archivio AGR

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