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Valerio Boni, nuovo recordman mondiale in sella ad una bici a pedalata assistita

Per il tentativo dei record è stata utilizzata una “fat bike” da oltre 40 kg, mentre il circuito di 2 km è stato ricavato sulla bretella della Tangenziale Est di Milano, ultimata ma non ancora aperta al traffico.I primati battuti sono quelli relativi alla distanza percorsi in un’ora,12 ore e 24 ore

printDi :: 18 dicembre 2024 11:42
Valerio Boni durante il Guinnes dei primati foto da comunicato stampa

Valerio Boni durante il Guinnes dei primati foto da comunicato stampa

(AGR) Valerio Boni, giornalista sessantacinquenne e detentore di sei Guinness World Records, ha nuovamente fatto la storia. Nel weekend tra il 30 novembre e il primo dicembre 2024, ha conquistato tre nuovi record di distanza percorsa in sella a una bicicletta a pedalata assistita, stabilendo primati che rappresentano un nuovo traguardo nel mondo dei Guinness World Records.

Valerio Boni ha stabilito tre nuovi record in un unico evento:

 
•    Record dell’ora: con una percorrenza di 36,360 km, ha quasi raddoppiato il precedente primato di 20 km.

•    Record delle 12 ore: con 323,200 km percorsi, ha migliorato di oltre 37 km il precedente record di 286 km.

•    Record delle 24 ore: con 565,600 km, ha superato di ben 110 km il precedente limite di 455 km. Questo primato è stato infranto con più di quattro ore di anticipo rispetto al termine.


L’evento si è svolto su un tratto stradale di oltre un chilometro nel comune di Segrate, lungo il futuro collegamento della tangenziale est di Milano. Questo tratto, non ancora aperto al traffico, è stato gentilmente concesso dalla società Milano Tangenziali, rappresentando una cornice ideale  e sicuramente non convenzionale per l’impresa.La scelta del 30 novembre e del primo dicembre 2024 non è stata casuale. La data, rappresentata numericamente come 01-12-24, si verifica solo una volta ogni 100 anni e racchiude in sé il simbolismo perfetto dei tre tentativi: 1 ora, 12 ore, e 24 ore. Questo parallelismo tra la data e le durate dei record che Boni si è prefissato di battere aggiunge un significato speciale all’impresa, rendendola ancora più memorabile sia per il protagonista sia per chi ha seguito l’evento.

Le condizioni meteo hanno reso l’impresa particolarmente ardua. Con temperature sotto lo zero e nebbia persistente, il percorso è diventato scivoloso, soprattutto nelle ore notturne. La formazione di ghiaccio in alcune sezioni del circuito ha rappresentato una sfida costante, unitamente alle 17 ore di buio.


«Le ore successive al superamento del record delle 12 ore sono state le più impegnative – spiega Boni –. La nebbia, il freddo e il ghiaccio hanno messo a dura prova la mia resistenza, ma il supporto del team e la mia determinazione mi hanno permesso di continuare fino alla fine.»

Per questa impresa, Boni non ha scelto una leggera ebike stradale, ma una fat bike di oltre 40 kg con pneumatici di larga sezione, una Murgese in allestimento Marathon,un mezzo meno tecnico ma simbolicamente più alla portata di tutti. «Ho deciso di utilizzare una fat bike per rendere la sfida più autentica e rappresentativa. Una bicicletta più performante avrebbe facilitato il tentativo, ma volevo dimostrare che con forza di volontà si possono raggiungere grandi risultati, anche con mezzi meno sofisticati, senza dimenticare che la distanza alla mia portata nella prima ora sarebbe stata molto distante dai 56,792 ottenuti da Filippo Ganna in sella una bicicletta priva di assistenza. Quindi per non apparire ridicolo ho scelto un veicolo meno professionale, più vicino a quelli che molti usano ogni giorno» racconta.

Durante il primo segmento dell’impresa, Boni ha indossato il casco di Alvaro Cecotti, un ciclista che nel 2017, all’età di 81 anni, aveva conquistato il record italiano dell’ora percorrendo 33,517 km su una bicicletta muscolare, morto due anni fa. «Indossare il casco che Alvaro aveva utilizzato nel corso dei test di preparazione al suo tentativo, al quale ero presente – spiega Boni – è stato per me un momento carico di emozione. È stato un onore rendere omaggio a un amico e a un modello di determinazione che ha ispirato molti, compreso me.»

Attualmente i tre nuovi Guinness World Records sono in fase di verifica, e quando saranno ufficialmente riconosciuti Valerio Boni porterà a nove i primati ufficiali conquistati nella sua carriera. Ecco gli altri sei già omologati:

•    Maggio 2021: distanza percorsa in 24 ore in sella a una minimoto

•    Maggio 2022: distanza percorsa in 24 ore con una moto da fuoristrada

•    Ottobre 2022: distanza percorsa in 24 ore con uno scooter elettrico

•    Febbraio 2023: velocità più alta raggiunta sugli sci su asfalto al traino di un veicolo

•    Novembre 2023: distanza percorsa in 24 ore con uno scooter elettrico (in team)

•    Marzo 2024: distanza percorsa in 24 ore con uno scooter di 50 cc

A questi se ne aggiunge uno non omologato dal Guinness, ma riconosciuto dall’associazione americana Iron Butt, che certifica i viaggi di almeno 2.000 km percorsi in 24 ore su strade aperte al traffico. I 2.014 km dell’itinerario dalla Svezia all’Italia, attraverso 11 Paesi europei, gli hanno consentito di inserire il suo nome nella “hall of fame” di questo particolare gruppo di viaggiatori.

A 65 anni, Valerio Boni, milanese ma residente nella bergamasca, dimostra ancora una volta che l’età non è un limite. Ogni record da lui conquistato è un tributo alla determinazione, alla passione e alla capacità di superare ogni ostacolo. Terminata la maratona di 24 ore sul sellino, è iniziata quella più lunga necessaria per raccogliere la corposa documentazione che il Guinness richiede per omologare i tentativi. La lista definita dalle linee guida è lunga, e comprende tra l’altro il cronologico dei passaggi, le certificazioni di coppie di testimoni indipendenti che devono alternarsi ogni due ore, oltre a una registrazione ininterrotta di ogni secondo del tentativo. E in questo caso il tutto è moltiplicato per tre.

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