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Fiumicino, via ai distretti turistici

print23 maggio 2012 18:26
(AGR) ( AGR )Crescita economica, rilancio dell’asset turistico, armonizzazione delle attività balneari con le località attraverso l’istituzione dei Distretti Turistici previsti dalla legislazione nazionale, la realizzazione di quel piano parcheggi ormai fondamentale per il Comune. Tutti temi toccati nell’incontro organizzato dal gruppo ambiente e territorio del Pd di Fiumicino al quale hanno partecipato il cdq di Focene e i pendolari del Comune di Fiumicino.“Purtroppo - sottolinea Raffaele Megna, responsabile del gruppo ambiente e territorio del Pd - sul turismo questa maggioranza ha fatto e continua a fare troppo poco. Per rilanciare questo asset non basta installare nuovi chioschi o approvare bilanci fasulli, pieni zeppi di opere fantasma, come il lungomare di Fregene, e poi investire zero euro sul turismo. Al contrario, bisogna dare la possibilità ai turisti di raggiungerle queste strutture, realizzare parcheggi, nuove strade, servizi. Puntare sui Distretti Turistici, previsti dalla legislazione in vigore, che potrebbero essere l'uovo di Colombo e dare ossigeno all´economia comunale, non solo incrementando e razionalizzando il turismo mordi e fuggi, ma sviluppando anche un turismo di qualità, sconosciuto nel nostro Comune, che possa veicolare all´esterno il marchio Fiumicino, il mare, l'eno-gastronomia, la cultura e la storia di Fiumicino”.“Per fare questo però - afferma Paola Magionesi, gruppo ambiente e territorio del Pd - ci vuole un´amministrazione capace di imprimere e dare un impulso a un settore storicamente trascurato dal centrodestra comunale, con investimenti pari a zero. E realizzare un luogo di semplificazione amministrativa, che possa razionalizzare e rendere efficace la proposta turistica di Fiumicino fatta di balneazione, ricettività e ristorazione, aggregando e non frammentando le tante attività a conduzione familiare che sono poi la spina del dorsale del sistema Italia che rischiano di scomparire, lasciando campo ai grandi investitori che ucciderebbero il made in Italy e ridurrebbero tutto a un´offerta generica e poco caratterizzata”.“Andare a vento senza una strategia, però, non è la soluzione ideale - conclude Raffaele Megna -. Le promesse, le proposte buttate lì tanto per prendere tempo, le iniziative spot non servono a nulla. In Italia la Liguria, la Sicilia, la stessa Regione Lazio si stanno muovendo per studiare queste opportunità che la legge dà loro. Il Comune di Fiumicino invece come al solito rimane fermo, impalato su stesso, in preda a crisi isteriche interne che ingessano e bloccano un´attività amministrativa che dopo nove anni non ha dato una sola risposta alle esigenze di questa città”.

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