Roma, cartelle pazze in arrivo per l'Extralberghiero, a rischio mille posti di lavoro nel settore
Barbara Riggio, presidente Associazione Extralberghiero Roma: "Gli importi richiesti sono fuori controllo perchè l'elaborazione del contributo di soggiorno deve tener conto di molte varianti e le esenzioni riconosciute. Serve un intervento del Campidoglio per evitare la chiusura di molte attività
Barbara Riggio neo presidente dell'Associazione Extra Alberghiero Roma
(AGR) E’ nata una nuova realtà che riunisce tutti gli operatori dell’extralberghiero a Roma. L'Associazione Extra Alberghiero Roma ha come primo obiettivo quello di tutelare il settore sotto tutti gli aspetti, l’extralberghiero troppo spesso è lasciato solo in assenza di linee guida dedicate,nonostante riunisca oltre 25 mila strutture. Il primo nodo per l’Associazione sono state le “cartelle pazze” trasmesse da Aequa Roma a circa l'85 % delle strutture extralberghiere ed alberghiere della Capitale, con le quali si richiede la tassa di soggiorno a partire dal 2019.
Per Barbara Riggio la neo-presidente della nuova associazione è una questione delicata: “Il problema della tassa di soggiorno richiesta è totalmente non idonea, – spiega Barbara Riggio - gli importi richiesti sono fuori controllo perchè l'elaborazione del contributo di soggiorno, com’è noto, deve tener conto di molte varianti che il portale della Questura di Roma non può considerare, in quanto, non sono considerate le possibili esenzioni, quali: "Esenzione per le forze dell'ordine, esenzione per i minori di 10 anni, esenzioni per motivi medico sanitari, esenzioni per i soggiorni di più di dieci notti all'anno nel comune di Roma anche in diverse strutture”. Inoltre, c’è la questione della pandemia, che ha impedito qualsiasi attività per un paio d’anni, con molte realtà costrette a chiudere ed altre ridotte allo stremo. La situazine negli ultimi due anni va meglio, ma non siamo ancora fuori…”
“La richiesta del Campidoglio – continua Barbara Riggio - mette a rischio il posto di lavoro di oltre 1000 persone che lavorano tutte in ambito turistico. Per questo, abbiamo chiesto come categoria di settore un intervento da parte del comune di Roma per fare chiarezza su quanto sta accadendo ed evitare la chiusura di molte attività già ampiamente provate dall'emergenza sanitaria”.