Rifiuti, dopo Gualtieri, anche al comune di Fiumicino iniziano a pensare ad un termovalorizzatore
La proposta è arrivata dal circolo "Energie per Fiumicino" che ha comunicato: l’impatto ambientale che generano i termovalorizzatori di ultima generazione è molto basso, infatti si tratta solo dello 0.03% (contro ad esempio il 53.8% delle combustioni residenziali)
(AGR) "Negli ultimi giorni, dopo la dichiarazione del Sindaco di Roma di realizzare un termovalorizzatore nella città, si sono rincorse molte dichiarazioni da parte dei vari enti, contrari a questa iniziativa. - esordisce Orazio Azzolini, presidente circolo Energie per Fiumicino - Già in passato ci siamo sbilanciati, lanciando la proposta di attivarsi per la realizzazione dello stesso, perché la questione rifiuti va affrontata portando avanti idee che rendano migliore ed efficiente il riciclo.
E’ notizia di qualche settimana fa, con conseguente protesta e manifestazione, della proposta dell’Amministrazione di Fiumicino di costruire un nuovo centro di raccolta rifiuti nel cuore di Isola Sacra (cosa presumiamo alquanto improbabile, vista la legge che regola i centri di raccolta – “Il centro di raccolta non e’ una discarica, ma un luogo dove è possibile conferire i rifiuti in maniera differenziata. Questi rifiuti saranno quindi recuperati, riciclati, e solo una minima parte saranno portati al termoutilizzatore o in discarica. Il centro di raccolta deve essere localizzato in aree servite dalla rete viaria di scorrimento urbano per facilitare l’accesso degli utenti. Il sito prescelto deve avere viabilità adeguata per consentire l’accesso sia alle autovetture o piccoli mezzi degli utenti, sia ai mezzi pesanti per il conferimento agli impianti di recupero e/o smaltimento.).
Per i più scettici, come da ultimi studi condotti dai Politecnici di Milano e di Torino e dalle Università di Trento e di Roma Tor Vergata (che hanno pubblicato nel ‘’Libro bianco sull’incenerimento dei rifiuti urbani’’), si evince che l’impatto ambientale che generano i termovalorizzatori di ultima generazione è molto basso, infatti si tratta solo dello 0.03% (contro ad esempio il 53.8% delle combustioni residenziali). Inoltre, l’85% delle ceneri pesanti prodotte dalla combustione, sono ormai interamente avviate a processi di riciclaggio, con miglioramenti degli impatti ambientali rispetto all’utilizzo delle materie vergini, contribuendo alla produzione di cemento e di sottofondi stradali.
Il futuro- conclude Orazio Azzolini - è la costruzione di impianti che portino ad un miglioramento energetico sostenibile, sia economicamente, che in termini ambientali, come ad esempio gli impianti di biogas e biometano che stanno nascendo
nella foto la recente protesta dei cittadini residenti all'Isola Sacra