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“Il Papà di Dio” dall’omonimo romanzo a fumetti di maicol&mirco, al Teatro di Documenti l’1 e il 2 febbraio

Viviamo in un Universo tutto sbagliato, non come quello del Papà di Dio dove non esiste morte, dolore né fame. Dove non si deve lavorare né faticare. Dove i soldi non esistono così come i poveri. Ma Dio non ha voluto ascoltarlo. Ed ecco qua con che razza di Universo...ci troviamo

printDi :: 31 gennaio 2025 15:09
Papà di Dio foto da comunicato stampa

Papà di Dio foto da comunicato stampa

(AGR) Il Papà di Dio ha un diavolo per capello: suo figlio è irrecuperabile. Non ne combina mai una giusta. Non a caso suo figlio ha voluto creare il suo Universo senza prima studiare. E qual è il risultato? Questo Universo qua! Il nostro. Un Universo dove si soffre, ci si ammala e si muore. Un Universo dove si lavora e si suda. Un Universo tutto sbagliato.

Non come quello del Papà di Dio. Un Universo meraviglioso. Dove non esiste morte, dolore né fame. Dove non si deve lavorare né faticare. Dove i soldi non esistono così come i poveri. Ma Dio non ha voluto ascoltarlo. Ed ecco qua con che razza di Universo ci ritroviamo!Riuscirà Dio a farsi accettare da suo Papà? E suo Papà riuscirà a comprendere e capire il nostro povero Dio?’ In scena al Teatro di Documenti l’1 e il 2 febbraio “Il Papà di Dio”, scrittura scenica e regia di Andrea Fazzini, tratto dall’omonimo romanzo a fumetti di maicol&mirco.

 
Le tematiche di maicol&mirco - tra i principali autori del fumetto indipendente italiano, attualmente presente sul mensile “XL” de “la Repubblica”, Linkiesta, Smemoranda, Linus, Rolling Stones - sono state rielaborate dal Teatro Rebis con uno stile minimale, alternando scene comiche e irriverenti a momenti lirici, carichi d'astrazione linguistica e filosofica.

In scena Meri Bracalente, Andrea Filipponi, Sergio Licatalosi, Fernando Micucci.

Se Pasolini auspicava nelle sue opere l’avverarsi della ierofania, cioè l’apparizione del sacro nel quotidiano, maicol&mirco disegna l’epifania opposta, cioè l’apparizione del quotidiano nel sacro. Il Teatro Rebis tenta una sintesi, la congiunzione dei punti limite di questo doppio movimento, prendendo come fuochi di questa ellissi del pensar lontano, la comicità e la poesia.Fondamentali sono le collaborazioni con la scrittrice e filosofa Rubina Giorgi, con l’artista visivo Frediano Brandetti, e con la musicista e compositrice Lili Refrain.

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