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Roma, nell'allestimento degli ipogei del Colosseo, arriva da Verona un nuovo gladiatore: il "Gallo"

La presenza di questo reperto del Museo di Verona (dal 10 al 15 aprile) arricchisce il percorso di visita, soprattutto per quanto riguarda le diverse tipologie di gladiatori, le loro armature, così come la loro origine e le loro evoluzioni nel tempo, specie dopo la riforma introdotta da Augusto.

printDi :: 11 aprile 2025 19:33
 testa lapidea di gladiatore dell’inizio del I sec. d.C

 testa lapidea di gladiatore dell’inizio del I sec. d.C

(AGR) Dal 10 aprile al 15 ottobre è ospitato negli ipogei del Colosseo, nel nuovo allestimento permanente dedicato agli Spettacoli nell’Arena, un nuovo protagonista: grazie al prestito garantito dal Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona, la straordinaria testa lapidea di gladiatore dell’inizio del I sec. d.C. proveniente dall’Anfiteatro di Verona della prima metà del I secolo d. C. (la cosiddetta Arena) entra a far parte del percorso di visita curato da Alfonsina Russo, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro, contribuendo ad ampliare la conoscenza sul mondo dei gladiatori e sulla loro complessa organizzazione. La testa lapidea appartiene con ogni probabilità alla tipologia del “gallo” (Gallus), ovvero a quella categoria di gladiatori che, come il sannita e il trace, prende origine dalla provenienza geografica dei popoli nemici di Roma.

La presenza di questo reperto contribuisce ad arricchire il percorso di visita, soprattutto per quanto riguarda le diverse tipologie di gladiatori, le loro armature, così come la loro origine e le loro evoluzioni nel tempo, specie dopo la riforma introdotta da Augusto.

 
In particolare, la testa lapidea veronese si aggiunge all’allestimento esistente che già prevede la suggestiva proiezione olografica con i gladiatori che avanzano dal buio del criptoportico orientale (realizzata da Katatexilux su idea e curatela di Federica Rinaldi), il mosaico bianco e nero di II sec. d.C. con scena di caccia, i gradini della cavea con i graffiti riproducenti i combattimenti tra gladiatori e gli inseguimenti tra animali, le lucerne, i modelli di montacarichi e i sistemi di sollevamento di uomini e animali, veri apparati tecnologici ante litteram.Tutti questi reperti sono posti in dialogo con le riproduzioni al vero delle armature dei gladiatori nelle diverse tipologie del reziario, del secutor, del trace, del mirmillone, del provocator e dell’oplomachus, facenti parte della collezione del PArCo.

Con l’arrivo del reperto dall’Arena di Verona il Parco archeologico del Colosseo conferma la volontà di ospitare ogni anno a rotazione un reperto proveniente da quei musei e luoghi della cultura del sistema museale nazionale, in grado di offrire un contributo alla storia dei gladiatori nel mondo antico.

Da luglio 2023 a febbraio 2024 l’allestimento era stato arricchito dagli elmi originali della Caserma dei Gladiatori di Pompei, conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Da giugno 2024 a febbraio 2025 il Museo d'Antichità J.J. Winckelmann di Trieste aveva garantito il prestito del rilievo proveniente dall'isola di Coo con la raffigurazione del combattimento tra un reziario e un secutor e iscrizione in greco che riconduce con ogni probabilità allo scioglimento del vincolo contrattuale dell'auctoramentum, il sacramento alla divinità con cui il gladiatore accettava di rischiare la propria vita scendendo nell'arena e combattendo fino al giudizio del popolo: oggi i visitatori del Colosseo possono continuare ad ammirare il racconto contenuto in questo rilievo grazie ad una copia realizzata da modello digitale eseguito con laser scanner 3D ad alta precisione.

Ora è la volta della testa di gladiatore “Gallus” dall’Arena di Verona. Contestualmete, per rendere ancora più forte il legame tra i due anfiteatri, il Parco archeologico del Colosseo ha accolto la richiesta di prestare al Museo veronese una lastra marmorea con graffita la testa di un gladiatore sprovvisto di elmo e quindi probabilmente riconoscibile con un reziario, identificato anche dal nome Delicatus, che verrà esposta nella sezione dedicata all’Arena nel Museo Archeologico al Teatro Romano, con un progetto espositivo a cura di Francesca Morandini.

La creazione di relazioni culturali tra istituzioni è fondamentale per promuovere le collezioni museali ma anche per costruire ponti che abbiano lo scopo di arricchire le comunità e di favorire la crescita collettiva – dichiara Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. In questo senso aver previsto che l’esposizione permanente negli ipogei del Colosseo accolga a rotazione ogni anno un reperto proveniente da un altro contesto o luogo della cultura del Sistema Museale Italiano non solo aiuta ad arricchire e innovare l’allestimento stesso, ma diventa lo strumento per costruire nuove collaborazioni, nuovi momenti di confronto e condivisione.

Collaborare tra aree archeologiche significa unire saperi e beni culturali per trasformare il patrimonio in un racconto vivo e condiviso – commenta Marta Ugolini, assessora alla Cultura del Comune di Verona. Siamo grati di questa opportunità di prestito, che porta una parte di Verona a Roma, nel sito archeologico più visitato in Italia, il Colosseo, uno dei simboli storici e culturali più iconici del paese. La sinergia tra il Parco archeologico del Colosseo e i Musei civici di Verona fa emergere storie che parlano al presente, dove ogni reperto diventa testimonianza di un'eredità comune, da custodire e valorizzare.

Abbiamo accolto con vero piacere la richiesta di collaborazione del Parco archeologico del Colosseo a partecipare all’allestimento permanente degli ipogei del Colosseo con il prestito della testa di gladiatore rinvenuta presso l’anfiteatro di Verona – dichiara Francesca Rossi, Direttore dei Musei Civici di Verona. Si tratta di un frammento della decorazione statuaria dell’Arena, di cui si conservano pochi pezzi, alcuni anche in bronzo; la reciprocità dello scambio, con la lastra graffita dal Colosseo, ci permette di stringere i contatti tra le nostre istituzioni e di poterci confrontare in merito ai complessi aspetti museali e gestionali di edifici così iconici quali sono gli anfiteatri di età romana, che tuttavia rivestono un ruolo molto importante anche all’interno della città contemporanea”.Durante il periodo dei prestiti, per rendere ulteriormente operativa questa reciprocità, sono in programma tra giugno e settembre conferenze e workshop da tenersi tra Verona e Roma su tematiche riguardanti la gestione, valorizzazione e accessibilità delle due Arene.

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