Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, le richieste del sindacato Nursing Up
De Palma (Nursing Up):Siamo di fronte ad un’epidemia silenziosa che colpisce al cuore chi si prende cura della nostra salute. I numeri parlano chiaro:1 professionista su 2 è vittima di violenze. L’Italia si colloca tra i paesi europei con il maggior numero di aggressioni al personale sanitario.


(AGR) «La brutale escalation di aggressioni contro i professionisti della salute rappresenta una realtà allarmante e la Giornata odierna, quella del 12 marzo, contro le violenze sugli operatori sanitari, impone doverose riflessioni e ci costringe a scavare nel profondo, portando alla luce i numeri allarmanti di indagini autorevoli, quelle che disegnano un quadro sempre più a tinte oscure». Esordisce così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
Secondo un approfondito report condotto dall’Università La Sapienza, il 51% dei professionisti sanitari subisce almeno un'aggressione in carriera. In soli due anni, tra il 2023 e il 2024, si sono registrati circa 260mila episodi di violenza solo tra gli infermieri, colpite in particolare le donne (nel 75% dei casi). Sul totale dei professionisti sanitari, gli infermieri risultano i più esposti, con un’incidenza del 76,6%. L’area più critica è diventata psichiatria (36,2%) che ha superato addirittura il pronto soccorso (33,4%). Un caso su 5 è perpetrato da pazienti affetti da disturbi psichici o dipendenze.
Una bomba a orologeria pronta a esplodere, gli ospedali sono un campo minato
L’Italia si colloca tra i paesi europei con il maggior numero di aggressioni al personale sanitario, nonostante le recenti normative del Governo lascino pensare che si stiaa agendo per arginare il fenomeno alla radice. Gli interventi legislativi finora adottati, incentrati sull’inasprimento delle pene, non hanno nemmeno lontanamente scalfito il problema. La prevenzione è insufficiente e il personale continua a essere lasciato solo.
Le aggressioni non sono episodi isolati: rappresentano un fenomeno strutturale che mina la qualità dell’assistenza. Operatori sanitari esposti a minacce e violenze lavorano sotto stress costante, con ripercussioni dirette sulla loro capacità di prendersi cura dei pazienti. Il rischio non è solo per chi subisce le aggressioni, ma per l’intero sistema sanitario.
Le richieste di Nursing Up al Governo rappresentano ormai un imperativo:
Presidi di sicurezza attivi h24 negli ospedali e nelle strutture sanitarie, visto che nelle ore notturne si verifica circa il 25% delle aggressioni.
Procedure rapide e automatiche di denuncia, con tutela legale per gli operatori e con la necessità, come richiesto dal sindacato, che le aziende si costituiscano obbligatoriamente parte civile.
Supporto psicologico garantito alle vittime di violenza.
Campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini per promuovere il rispetto del personale sanitario.
Nuove assunzioni per ridurre il carico di lavoro e prevenire il burnout, rilanciando la sanità territoriale e rasserenando pazienti che hanno perso letteralmente la bussola.
De Palma: «Basta sottovalutare il problema»
«I dati sono inequivocabili: la violenza contro gli operatori sanitari è fuori controllo e continua a crescere. Non possiamo più limitarci a condannare gli episodi dopo che si sono verificati. Servono interventi immediati e strutturati. Gli ospedali devono diventare luoghi sicuri per chi lavora e soprattutto per chi si cura. È tempo di agire, non più di lasciar correre», conclude De Palma.
foto archivio AGR