Il goal-vittoria di Dovbyk manda la Roma in Europa
ROMA-CAGLIARI 1 - 0


ROMA-CAGLIARI 1 - 0
(AGR) Roma-Cagliari non è stata una partita indimenticabile, di quelle da tramandarne il ricordo ai propri nipoti, anzi… Nel primo tempo vive su un canovaccio che le due recitano davanti alle proprie tifoserie senza sconfinare nei territori dell’imprevedibilità, laddove le giocate di fino vanno di pari passo con la messa in atto di soluzioni e banalità e scontatezza sono termini sconosciuti, predominando, piuttosto, continue tirate fuori di conigli dal cappello. Insomma, nei primi quarantacinque minuti di gara, in campo regna l’equilibrio, cosa che penalizza, in primis, lo spettacolo e fa pensare, tifoseria lato Roma, a un ritorno a quel passato recente, dove ad ogni minuto di gara c’era il rischio di perdere palla nella propria metacampo e beccare l’infilata letale, mentre dal lato Cagliari, quasi costretti dalla attuale, irresistibile e prepotente striscia della Roma, a mantenere un atteggiamento se non proprio difensivo quantomeno ben guardingo, quasi mai i suoi giocatori osavano tentare ripartenze che li mettessero a rischio di rimanere scoperti e sfociassero in goal. Ne usciva fuori, di conseguenza, un primo tempo piuttosto equilibrato, dove le squadre, più che darsi battaglia, badavano, piuttosto, a non svegliare il cane che dorme fin quasi nel suo tratto finale, dove, invece, si ravvivava significativamente. La gara si mantiene su un buon ritmo, ma per vedere il primo tiro in porta bisogna arrivare al 15’, quando Dovbyk si libera al tiro, ma il suo sinistro non ha esiti, apparendo, anzi, piuttosto velleitario. Poi il nulla fino al 30’, quando Mancini, in piena area, gira potente verso la porta ospite, ma l’estremo rossoblu Caprile sventa alla grande. Il Cagliari risponde al 33’ con Piccoli che scaraventa potente ma centrale e Svilar non ha problemi. Quarto d’ora finale dove entrambe potrebbero passare: al 36’ è ancora Dovbyk a provare ma il pallone dell’ucraino esce di poco, sfiorando il palo. Nel finale, annullati i tentativi di sfondamento della Roma, è proprio il Cagliari che, al 43’, potrebbe passare: conquistata palla su errore di Konè in ripartenza, Prati pesca benissimo Zortea, ma il difensore-centrocampista tira fiacco e l’occasione sfuma.
Non è che ambedue non avessero motivazioni per cercare di vincere: alla Roma, che sta producendo il massimo sforzo per risalire la corrente e centrare l’Europa, e al Cagliari per guadagnare punti che gli consentano di allontanarsi dalle insidiose paludi della bassa classifica. Su questi presupposti si fonda la convinzione che, a differenza del primo, il secondo sarà senz’altro un tempo di battaglia e spettacolare.
La vittoria sul Cagliari, concomitante con risultati a lei favorevoli arrivati da altri campi, consolida le previsioni, ottimistiche, della conquista di un posto in uno dei tornei continentali. Per il Cagliari, a ventisei punti, quattro punti sulla terz’ultima, è tempo di raddoppiare gli sforzi per tirarsi fuori al più presto dalla lotta per la salvezza.