Roma Giubileo 2025, stretta della Polizia, chiuso "albergo diffuso"....sospensione attività ricettive autorizzate
I gestori di due strutture avevano creato un vero e proprio albergo accorpando più strutture come affittacamere o le “altre forme di ospitalità” aggirando così leggi e regolamenti. Un modus operandi ampiamente riscontrato a Roma. Denunciati i gestori
(AGR) Con l’avvio dell’anno giubilare si fanno sempre più capillari i controlli della Polizia di Stato che ha mosso un ulteriore passo nella lotta alle irregolarità delle strutture ricettive nel cuore della Capitale e, nello specifico, nell’area della stazione Termini.
Due le attività ricettive nei confronti delle quali è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività emesso dal Questore di Roma in applicazione dell’articolo 100 T.U.L.P.S.
L’attenzione, infine, si è focalizzata sui due gestori delle stesse strutture ricettive all’interno delle quali gli agenti hanno ‘scoperto’ l’escamotage teso a creare un vero e proprio albergo accorpando più strutture come affittacamere o le “altre forme di ospitalità” aggirando così leggi e regolamenti. Un modus operandi ampiamente riscontrato nella Capitale e individuato più volte dagli investigatori della Divisione Amministrativa durante i loro molteplici controlli.
I poliziotti hanno infatti accertato che, presso la reception di una delle due strutture ricettive, di fatto veniva gestita anche l’altra, dove venivano effettuate le operazioni di check in e check out degli ospiti.
Sulla base delle risultanze acquisite, il Questore di Roma ha emesso, ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S., un provvedimento di cessazione immediata dell’attività abusiva e, contestualmente, ha disposto la sospensione dai 7 ai 10 giorni delle attività ricettive autorizzate.
Sono stati gli agenti della Polizia di Stato della Divisione Amministrativa della Questura di Roma ad apporre i sigilli alle strutture ricettive interessate dai provvedimenti.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.