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Enea, il primo profugo di guerra...il primo migrante della storia

Dopo aver fondato Lavinio, Enea risalì il corso del Tevere, fondando una nuova Troia. Dove sbarcò? Secondo gli storici del territorio Michele Mattei (che resterà sempre nei nostri cuori) e Piero Labbadia, Enea ammainò le vele sulla sponda che adesso si trova all’altezza di Dragona.

printDi :: 21 dicembre 2024 18:50
Ostia le tracce della storia copertina libro Maritati

Ostia le tracce della storia copertina libro Maritati

(AGR) di Gianni Maritati

Riflettendo sulla figura di Enea in questo tempo in bilico fra vecchio e nuovo anno, l’ho immaginato come primo profugo di guerra e quindi come primo migrante e primo grande fuggiasco dell’avventura umana. Nel libro “Ostia, le tracce della Storia”, ho avuto il privilegio di rievocare Enea come principe ed eroe che ha ispirato al poeta latino Virgilio, vissuto nel primo secolo avanti Cristo, un’opera che è alla base della civiltà occidentale insieme ai due capolavori omerici, l’Iliade e l’Odissea, e alla Bibbia.

 
Protagonista del poema virgiliano, l’Eneide, egli ha viaggiato a lungo per terra e per mare, finché l’eroe troiano approdò sulle coste laziali: voleva dare un futuro ai suoi familiari, un cielo nuovo alla sua discendenza. Lasciava la sua città, Troia, distrutta dai Greci dopo dieci anni di assedio, per fondare un’altra città, scappava dalle fiamme per bere un’altra acqua, fuggiva dalla guerra per trovare la pace.

Dopo aver fondato Lavinio, vicino alla costa meridionale del Lazio, insonne e coraggioso Enea risalì il corso del Tevere, più a nord, fondando una nuova Troia. Dove sbarcò? Secondo gli storici del territorio Michele Mattei (che resterà sempre nei nostri cuori) e Piero Labbadia, Enea ammainò le vele sulla sponda che adesso si trova all’altezza del quartiere romano di Dragona.

Ancora oggi, con gli occhi della memoria poetica, vediamo Enea che ringrazia gli Dèi per avergli salvato la vita dentro le mura di Troia dall’assalto mortale dei Greci nascosti nel famoso Cavallo di Ulisse, per averlo protetto durante il suo difficile pellegrinare nell’ignoto e nella paura, per aver trasformato il suo destino di esule senza più patria a fondatore di città e progenitore di civiltà.Enea è ancora oggi, per noi, un modello di affidamento alla provvidenza divina: la prima scommessa umana sulla speranza.

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