Pareggio in extremis della Roma, ma il punto preso al ‘Dall’ara’ è ben meritato.
BOLOGNA-ROMA 2-2
BOLOGNA-ROMA 2-2
(AGR) Forse questo pareggio, colto in extremis dalla Roma, per l’ambiente rossoblu potrebbe suonare come una beffa, ma in realtà, a ben guardare, non è proprio così: ancora alla ricerca di sé stessa, in termini di assetto definitivo della squadra, e di un’autostima che sembra, sì, aumentare gara dopo gara ma che non è ancora giunta a quei livelli ottimali che gli obiettivi dichiarati ad inizio stagione ed il suo blasone le imporrebbero, per forza di cose diremmo, la Roma non può che dare vita a performance di questo tipo, dove, cioè, è ben visibile il suo differente approccio ai due tempi di gara.
La Roma è tuttora in emergenza e sebbene la guida del maestro Ranieri cominci a dare i suoi frutti, a tal punto che quella attuale è una Roma che non ha niente a che vedere con le due di Daniele De Rossi e Juric, molto, anzi tanto, è il lavoro che attende il mister di San Saba; ora, la Roma ha una sua personalità, un suo gioco: non si vedono più, ad esempio, giocatori vagare smarriti, senza meta, senza sapere che fare, avulsi dal gioco e pericolosamente titubanti quando chiamati in causa; trovandosi a doversi guardare dai pericoli che possono arrivare dall’occupare posizioni che lambiscano la bassa classifica e, nello stesso tempo, il doverosamente fare fronte alle legittime aspettative di Proprietà e tifoseria, che giustamente pretendono la disputa di un campionato ‘vero’, cioè da prime posizioni di classifica, da parte della squadra, l’ensemble giallorosso si trova a dover percorrere la strada della cautela e della prudenza, perché poi è notorio che quando gli scivoloni capitano uno appresso all’altro, anche le squadrette di quartiere possono mettere apprensione, creare insicurezza nei propri mezzi. Quindi, oltre al lavoro tecnico di costruzione e ricostruzione della squadra, ci si deve mettere anche l’aspetto psicologico: al raggiungimento del perfetto equilibrio psico-fisico, la Roma ci sta arrivando partita dopo partita, e l’avvicinamento all’obiettivo, almeno per chi ne segue le vicende di campionato, è ben visibile.
Tutt’altra musica nel secondo tempo, dove invece, abbiamo visto due squadre belle e brillanti darsi battaglia e cercare di superarsi. L’intensità che Italiano e Ranieri predicano da sempre, da teoria diventa pratica: la gara sale subito di tono e al 58’ l’ex rossoblu Saelemaekers finalizza con un gran goal la manovra giallorossa partita dai piedi di Pellegrini e sviluppata poi alla grande da Konè. Dopo il goal romanista, il livello di intensità della gara si alza ulteriormente per merito dei felsinei che, assorbita in fretta la botta, si riversano nella metà campo avversaria e dopo solo tre minuti pareggiano: corre il 61’, anche qui tutto nasce da una ripartenza di Dominguez, che appoggia a Jens Odgaard, il danese trova preciso Dallinga, e l’olandese, pronto alla conclusione, non sbaglia.
Dopo il pareggio bolognese, la partita si mantiene su più che buoni livelli qualitativi e di intensità. Entrambe credono nella vittoria. Di lì a qualche minuto, al 65’, Konè. In piena area romanista, tocca il pallone con un braccio, Abisso indica il dischetto e lo scozzese Ferguson manda il pallone alle spalle di Svilar. La partita scorre via, con Bologna e Roma che scorrazzano per il campo a tutto vapore. Per i padroni di casa sembra fatta, ma, al 98’, c’è il tocco di braccio in area di Lucumi, è rigore netto, ma Abisso, inspiegabilmente, non fischia subito, poi su invito del VAR, va a rivedere l’azione e decreta il rigore. Dovbyk realizza con un tiro spiazzante. Bella partita e giusto risultato finale. Dopo averle viste all’opera, per entrambe si profila un più che soddisfacente girone di ritorno.
14 gennaio 2025 RENATO BERGAMI