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Roma, folle di gelosia insulta e minaccia la moglie, distrugge gli arredi di casa, in manette per maltrattamenti in famiglia

L'uomo è stato incastrasto dalle riprese della vittima. Domenica sera, fuori di sé dalla gelosia, prima ha iniziato a colpire con calci e pugni mobili ed elettrodomestici, poi ha riversato la sua rabbia su di lei coprendola di insulti e minacce dinanzi al figlio minore. In manette 38enne romeno

printDi :: 24 febbraio 2025 14:05
Roma, folle di gelosia insulta e minaccia la moglie, distrugge gli arredi di casa, in manette per maltrattamenti in famiglia

(AGR) Una presunta infedeltà della donna avvenuta anni prima, unita ad una folle gelosia: un mix esplosivo all’origine delle violenze che la vittima era costretta a subire.

Dopo sei anni di minacce e insulti, la vittima aveva trovato il coraggio di ribellarsi, andandosene via di casa con il figlio, ma, quando il marito l’aveva supplicata chiedendole di tornare, aveva deciso di dargli un’altra possibilità, inconsapevole del fatto che tutto sarebbe ricominciato come prima.

 
Bastava un nulla affinché nella mente dell’uomo si instillasse il “dubbio” e venisse meno la fiducia nei confronti della sua compagna. La sua rabbia aveva raggiunto il culmine lo scorso settembre, quando la moglie, al rientro da una serata con delle amiche, aveva trovato il marito intento a distruggere con calci e pugni tutti i mobili della loro abitazione. In quel frangente, l’uomo si era scagliato contro di lei e dagli insulti e le minacce era passato alle botte, colpendola con un pugno in testa. Anche in quell’occasione, la donna aveva deciso di non denunciare per paura di ripercussioni e si era rifugiata nella sua autovettura.

Da quella sera, la situazione era degenerata e la vittima aveva deciso di avviare le pratiche per la separazione. L’epilogo, domenica scorsa, a seguito dell’ennesima lite, scaturita dalla proposta dell’uomo di mangiare insieme con il figlio, declinato dalla moglie per un impegno già programmato. Al rifiuto della donna, l’uomo, fuori di sé dalla gelosia, prima ha iniziato a colpire con calci e pugni mobili ed elettrodomestici, poi ha riversato la sua rabbia su di lei coprendola di insulti e minacce, non curante della presenza del loro figlio minore, che cercava di proteggere la mamma pregando il padre di smettere.

A quel punto la donna, memore dei loro “trascorsi” e preoccupata da quell’escalation di violenza, ha trovato il coraggio di reagire. Così ha impugnato il cellulare e ha iniziato a riprendere tutta la scena. Poi, temendo che potesse prendersela anche con il figlio, lo ha preso in braccio e si è rifugiata con lui sulle scale condominiali, chiedendo aiuto al 1 1 2 (N.U.E.).

Quando gli agenti del Distretto Casilino sono entrati, hanno trovato la casa messa completamente a soqquadro. Rannicchiati in un angolo, c’erano la donna con il figlio ancora visibilmente scossi per l’accaduto.

Dopo essersi presi cura del bambino, tranquillizzandolo e mettendolo al sicuro, gli agenti hanno rassicurato la donna che, finalmente, è riuscita a confidarsi con loro. Dalla ricostruzione dei fatti sono emersi anni di vessazioni, umiliazioni e percosse che la vittima non aveva denunciato per tutelare il proprio piccolo danneggiando il papà.

L’uomo, che, nel frattempo, per sfuggire alla vista degli agenti, si era allontanato in strada, è stato rintracciato poco dopo dai poliziotti del VI Distretto Casilino. A quel punto ha provato a giustificare la sua condotta, accusando la moglie di trascurare continuamente il loro figlio.

Al termine dell’intervento, il 38enne di origine rumene è stato arrestato in quanto ritenuto presunto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato della Polizia di Stato.

Si precisa che le evidenze informative ed investigative descritte attengono alla fase processuale delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da considerarsi non colpevole fino a sentenza passata in giudicato.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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