Museo del Corso: "Picasso lo straniero" dal 27 febbraio al 29 giugno
Picasso lo straniero presenta più di 100 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video: un progetto che si arricchisce - per la seconda tappa italiana - di un nucleo di opere selezionate dalla curatrice esclusivamente per il percorso espositivo del Museo del Corso Polo Museale.
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Picasso lo straniero allestimento di mostra (C) Succession Picasso by SIAE 2025. Foto di Vinicio Ferri
(AGR) Al Museo del Corso - Polo Museale apre la seconda tappa italiana della mostra “Picasso lo straniero”. A Roma oltre 100 opere - con un nucleo inedito e una sezione dedicata alla primavera romana del 1917, oltre a un approfondimento sulla ceramica come pratica sovversiva. Dipinti, sculture, disegni, ceramiche, fotografie, documenti, che presentano il percorso di Picasso straniero in Francia.
Organizzata da Fondazione Roma con Marsilio Arte, la mostra Picasso lo straniero apre al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio 2025 grazie alla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris (MNPP), principale prestatore, il Palais de la Porte Dorée con il Musée national de l’histoire de l’immigration, il Museu Picasso Barcelona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli - Musée de la céramique di Vallauris e importanti e storiche collezioni private europee. L’idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra, con un intervento di Johan Popelard del Musée national Picasso-Paris.
“Picasso lo straniero è la grande mostra temporanea che il Museo del Corso – Polo museale ospita dopo l’inaugurazione avvenuta con l’esposizione del dipinto di Chagall la“Crocifissione bianca”. Si tratta di una mostra di altissimo prestigio, con una risonanza internazionale, che rappresenta un segno di grande riconoscimento che il nostro spazio museale si è conquistato in brevissimo tempo.” commenta Franco Parasassi, Presidentedi Fondazione Roma. “Nei pochi mesi trascorsi dall’inaugurazione, infatti, il Museo del Corso– Polo museale è stato capace di imporsi nel panorama culturale della capitale come uno dei principali spazi artistici, non solo con le mostre di Chagall ed ora con quella di Picasso a Palazzo Cipolla, ma anche con la Collezione permanente e l’Archivio storico di Palazzo Sciarra Colonna che stanno riscuotendo un successo di pubblico fuori da ogni previsione.Tutto questo ci rende profondamente orgogliosi ed è il segno che stiamo lavorando nella giusta direzione, anche per perseguire l'obiettivo che Fondazione Roma si è imposta: essere promotori di cultura e bellezza, in uno spazio aperto, inclusivo, ricco di storia, sempre al servizio della comunità"
Picasso lo straniero al Museo del Corso - Polo museale è la quinta edizione della mostra che, negli ultimi quattro anni, si è spostata da Parigi (Palais de la Porte Dorée) a New York (galleria Gagosian), da Mantova (Palazzo Te) a Milano (Palazzo Reale)
Il percorso cronologico della mostra, arricchito dai prestiti di importanti musei e collezioni private europee è, quindi, un modo per approfondire ulteriormente come l’artista, maestro
dell’arte del Novecento, si sia affermato, straniero in Francia, e abbia imposto le sue rivoluzioni estetiche con una lettura, quella della curatrice, radicalmente contemporanea.
Saranno poi esposti alcuni inediti assoluti tra cui “Bosco su un versante montano”, un olio su tela montata su tavola dipinto nel 1899 e proveniente dal Museo Picasso di Barcellona e “Al Ristorante” del 1900, da una collezione privata: due opere che illustrano in modo lampante il cambio di prospettiva del giovane Pablo, quando lascia Barcellona per Parigi. A queste di aggiungono diversi disegni come “Il doppio ritratto Cocteau/Picasso”del 1962, che si collega proprio alla collaborazione tra i due artisti per il balletto di Parade, realizzato anche per il Teatro dell’Opera di Roma, che ospitò la tournée romana dei Balletti Russi. La mostra presenta, infatti, in particolare, un’importante sezione dedicata alla primavera romana del 1917 trascorsa da Pablo Picasso con Jean Cocteau, Erik Satie, Sergej Djaghilev, e Leonid Massine.