Amianto killer nella Marina Militare, il Ministero della Difesa condannato a risarcire l' orfana di un motorista navale
Il Tribunale di Torino ha intimato al Ministero a indennizzare la figlia della vittima del dovere di circa 280mila euro. L'uomo deceduto per mesotelioma pleurico a 60anni, si occupava della manutenziione delle caldaieha nelle unità navali della Marina Militare e presso diversi Arsenali
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(AGR) di Donatella Gimigliano
E’ definitiva la sentenza del Tribunale Civile di Torino che condanna il Ministero della Difesa a risarcire con 280 mila euro circa l’orfana di un motorista navale, morto a Torino a soli 60 anni per un mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto. Il militare ha prestato servizio in esposizione non cautelata a fibre e polveri in amianto nelle unità navali della Marina Militare e presso diverse basi arsenalizie dove, in qualità di tecnico meccanico, si occupava della manutenzione delle caldaie e turbine a vapore.
L’orfana del militare, ritenuta la responsabilità del Ministero che, oltre all’esposizione alla fibra killer e ad altri cancerogeni, avrebbe “omesso di assicurare, le informazioni circa il rischio derivante dall'amianto e la sorveglianza sanitaria, oltre che gli strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale”, si è rivolta all’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto, che ha adito il Tribunale Civile di Torino che, dopo attenta valutazione delle prove, ha riconosciuto il danno sofferto dalla vittima e quello proprio dell’orfana con la condanna al risarcimento.
“Si tratta dell’ennesima sentenza, in sede civile, di condanna a carico della Difesa per la malattia e il decesso di un militare per l’elevata e non cautelata esposizione a fibre e polveri d’amianto nelle unità navali e nelle basi arsenalizie” – sottolinea Bonanni.
L’Osservatorio Nazionale Amianto è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il sito www.osservatorioamianto.it e il numero verde 800 034 294.